26 Aprile

«Non addomesticate le vostre inquietudini», ricordando Francesco

«La parola letteraria è come una spina nel cuore che muove alla contemplazione e ti mette in cammino». Questa settimana apriamo la nostra newsletter domenicale con queste parole di papa Francesco tratte dalla sua lettera ai poeti, pubblicata l’anno scorso, di cui vi proponiamo la lettura. Fra i tanti testi possibili abbiamo scelto questa lettera per esprimere la nostra gratitudine per ciò che questo Papa è stato. Le sue sono parole che vanno dirette al cuore. La poesia e la letteratura diventano un aiuto formidabile «a capire me stesso, il mondo, ma anche ad approfondire il cuore umano». Fanno emergere un’esperienza «debordante», che spinge ad andare «oltre i bordi chiusi», a non addomesticare le inquietudini. «Raccogliete gli inquieti desideri che abitano il cuore dell’uomo – scrive ai poeti -, perché non si raffreddino e non si spengano». Allo stesso modo c’è l’invito a non «addomesticare il volto di Cristo, mettendolo dentro una cornice e appendendolo al muro». Significa «distruggere la sua immagine».

foto rawpixel.com

Quanto scrive Francesco lo sentiamo particolarmente vicino perché esprime molto efficacemente lo spirito che ci ha sempre mosso nella proposta di un’iniziativa come il Mese Letterario. Come abbiamo sottolineato non si tratta di un’attività culturale o di divulgazione, né tantomeno è una forma di intrattenimento. Nel suo piccolo per tante persone è stata invece un’occasione per riscoprire la ricchezza umana che la letteratura può offrire oltre al valore della lettura come atto di libertà. In alcuni grandi scrittori e poeti abbiamo trovato quel fuoco che è alimentato dalle domande fondamentali sull’esistenza e da un desiderio di verità, di giustizia, di bellezza che non accetta di adeguarsi a qualche sistemazione accomodante. Tra parantesi ricordiamo che giovedì 8 maggio prenderà il via la quindicesima edizione del Mese Letterario. Per chi non si fosse ancora iscritto è possibile farlo a questo link dove trovate anche il programma degli incontri. 
Tornando a papa Francesco, in questi giorni sono stati pubblicati parecchi articoli, alcuni davvero interessanti, sulla sua figura e sul suo pontificato. Qui vogliamo semplicemente segnalarvi un breve ricordo scritto dal cardinale Angelo Scola sul Corriere. «In questi giorni — più che interessarmi di analisi e bilanci del papato di Francesco, in ogni caso troppo prematuri — la domanda che si è aperta in me – osserva Scola – è stata: quale richiamo il Padre Eterno ha suggerito alla mia vita e per la mia conversione attraverso papa Francesco?». Ecco questa domanda descrive, prima di ogni analisi o considerazione, la posizione più vera per vivere questi giorni.      

28 Settembre

Uno sguardo sul mondo che ci riguarda molto da vicino

Questa settimana vogliamo richiamare l’attenzione su quanto sta avvenendo nel mondo attorno a noi perché ci riguarda molto più di quanto a prima vista potrebbe sembrare. Vogliamo offrire soprattutto occasioni e strumenti per conoscere, cercare di comprendere ed essere consapevoli di ciò che accade. Venerdì a Brescia si è tenuto l’incontro sulle elezioni americanedel prossimo novembre promosso dalla Fondazione San Benedetto. La sala del Centro Paolo VI  era gremita di pubblico che ha seguito con grande partecipazione gli interventi di Marco Bardazzie Lorenzo Pregliasco. Nei prossimi giorni sarà disponibile online sul nostro sito il video dell’incontro. Il risultato che uscirà dal voto del prossimo 5 novembre si rifletterà inevitabilmente sui rapporti degli Stati Uniti con l’Europa. A seconda che vinca Donald Trump o Kamala Harris le scelte – hanno spiegato i due relatori – potranno essere diverse per esempio per quanto riguarda la guerra in Ucraina o la politica sui dazi, ma è certo che entrambi i candidati guardano sempre di più al Pacifico e alla competizione con la Cina, che a un’Europa avviata verso un progressivo declino. Al momento i sondaggi fotografano una situazione di sostanziale parità, con un leggerissimo vantaggio della Harris, ma il confronto elettorale lascia sempre più pensare – ha sottolineato Pregliasco – a una sfida all’ultimo voto, soprattutto nei cosiddetti «Swing States», i sette Stati (Wisconsin, Michigan, Pennsylvania, Georgia, North Carolina, Nevada, Arizona) ancora incerti che decideranno da che parte penderà la bilancia. Con il rischio anche di un risultato non chiaramente definito – ha detto Bardazzi -, uno scenario da scongiurare in un paese non solo estremamente polarizzato, ma sempre più spaccato. Tanti sono stati comunque i temi della campagna elettorale americana toccati nel corso del dibattito, in modo molto dettagliato e approfondito, per i quali vi rimandiamo al video.
Oltre agli Usa, in questi giorni in Medio Oriente stanno facendosi sentire in modo ancora più preoccupante i venti di guerra con l’allargamento del conflitto al Libano. Una situazione drammatica in cui appare sempre più evidente che la guerra porta solo morte, distruzione e miseria e non può mai essere la soluzione alle controversie. In questo senso è significativa l’esperienza avviata dalla Fondazione Oasis per favorire l’incontro e la conoscenza fra civiltà e culture diverse, in particolare fra cristiani e musulmani. Nel ventennale della sua presenza Oasis giovedì ha promosso a Milano una conferenza internazionale di grande interesse sul tema «Guerra e migrazioni. Ripensare i rapporti tra Occidente e mondo musulmano». È possibile rivederla a questolink. Tra i diversi interventi segnaliamo quello molto interessante del filosofo Massimo Cacciari. In occasione della conferenza il cardinale Angelo Scola (che nel 2004 da patriarca di Venezia aveva promosso la nascita di Oasis) ha pubblicato un articolo sul Corriere della Seradi cui vi proponiamo la lettura. Siamo di fronte a un «mescolamento di popoli, culture e fatti spirituali» e le categorie di «tolleranza» e «integrazione» sono del tutto insufficienti per affrontare la nuova situazione, sottolinea Scola. Intanto il 7 ottobre sarà un anno da quando con l’attacco di Hamas a Israele è iniziata una fase di violenza e di guerra in Terra Santa con tutto quello che ne è seguito, dai bombardamenti su Gaza alla sorte degli ostaggi, fino all’estensione del conflitto al Libano con oltre centomila sfollati. Facciamo perciò nostro l’appello lanciato dal patriarca di Gerusalemme cardinale Pizzaballa perché il 7 ottobre sia una giornata di preghiera, digiuno e penitenza per implorare da Dio la pace e la riconciliazione in tutta la Terra Santa. Insieme sosteniamo e invitiamo a sostenere generosamente la raccolta di aiuti per gli sfollati in Libano promossa dal network Pro Terra Sancta. A questo link trovate tutte le informazioni ed è possibile fare direttamente le donazioni. Come Fondazione San Benedetto continua il nostro impegno a favore delle popolazioni colpite dalla guerra in Medio Oriente che negli ultimi anni ha visto la ricostruzione di una palazzina distrutta dai bombardamenti ad Aleppo in Siria e la realizzazione di un centro per l’accoglienza dei profughi in Libano.