La fondazione si propone anzitutto come un luogo di amicizia nella consapevolezza che farsi carico della sfida dell’educazione non è una questione da addetti ai lavori, ma riguarda tutti e richiede una condivisione costante di proposte e iniziative percorribili.
L’educazione è il punto da cui ripartire per salvaguardare la civiltà che ci è stata consegnata consapevoli che, come scriveva Goethe, «quello che abbiamo ereditato dai nostri padri va riguadagnato per possederlo». Solo così sarà possibile ricostruire una società oggi pervasa dall’idea che niente in fondo ha valore fuorché i soldi, il potere e la posizione sociale. La stessa pretesa di affidarsi al dominio della tecnica oggi spesso propagandata come chiave risolutiva dei problemi negli ultimi anni si è rivelata una pericolosa illusione.
Quanto facciamo è nel solco del percorso compiuto tanti secoli fa da San Benedetto. Nell’Europa devastata dalle incursioni dei barbari, in cui nulla era rimasto in piedi, ricostruì una nuova forma di civiltà.
All’origine di tutto quanto viene proposto dalla fondazione c’è anzitutto il desiderio insopprimibile di verità e di bellezza che è nel cuore di ciascuno. È questa la scintilla che mette in moto le persone prima di qualunque progetto, e spinge ad andare oltre gli schemi e le consuetudini sociali. È la stessa sfida emblematicamente indicata dalla figura di Ulisse che non si fa rinchiudere negli orizzonti limitati delle proprie sicurezze o di qualche comoda rendita di posizione ma desidera il «mare aperto». Da questa posizione nasce una passione per la realtà che non si accontenta di subire passivamente il corso degli eventi.
La nostra sede a Brescia, in Borgo Wührer 119, è il punto d’incontro e il cuore della vita della fondazione. Dopo la pandemia è diventata più forte l’esigenza di ripartire da luoghi di incontro «fisici» dove le persone possano tornare a vedersi per dialogare e confrontarsi.