Continua con grande successo di pubblico la 14esima edizione del Mese Letterario. Giovedì si è tenuto il secondo appuntamento dedicato a James Joyce con l’intervento molto apprezzato di Enrico Terrinoni fra i maggiori conoscitori dello scrittore irlandese, oltre che suo traduttore. L’ultima serata sarà giovedì 18 aprile su T.S.Eliot con Edoardo Rialti. In questa newsletter vogliamo tornare sul tema della letteratura con un articolo, tratto dal quotidiano online ilsussidiario.net, del poeta e traduttore Gianfranco Lauretano, che prende spunto dalla recente pubblicazione dei finalisti del Premio Strega. Una «magnifica grancassa pubblicitaria» che sembra ormai rispondere quasi esclusivamente alle mode e alle logiche del marketing editoriale. «Il tutto – scrive Lauretano – serve all’unico vero scopo: far vendere copie ad un genere artistico, la letteratura, sempre più agonizzante, periferico rispetto al dibattito culturale della società e preda di giochetti editoriali e concorsi che non servono ad altro». Un articolo provocatorio per andare alla ricerca di cosa sia davvero la letteratura come gli incontri del Mese Letterario ogni volta aiutano a scoprire in modo sorprendente.
Cosa c’entra la storia con la nostra vita? Apparentemente sembra sia qualcosa che in fondo non ci riguardi, di cui ci possiamo permettere di fare a meno. Il disinteresse e l’ignoranza infatti aumentano a dismisura. Su questo tema si sofferma con alcuni esempi significativi Glauco Genga, psicanalista, che nello scorso mese di febbraio a Brescia, su iniziativa della Fondazione San Benedetto, ha messo in scena lo spettacolo teatrale «Father & Freud». In un articolo pubblicato sul sito culturacattolica.it si chiede: «Che cosa occorre perché si possa fare tesoro della storia, nella cultura come nella scienza, nell’economia o nell’arte? Direi: il racconto affidabile di chi sa di avere seguito, nel proprio lavoro, una passione; non importa in quale disciplina o campo del sapere». Proprio questo racconto è ciò che può rompere il clima di disinteresse in cui spesso siamo immersi. L’articolo è stato pubblicato domenica scorsa con un riferimento finale alla Pasqua che rimane comunque del tutto attuale per capire cosa sia la storia.
Mercoledì 3 maggio si è chiusa a Brescia la tredicesima edizione del Mese Letterario che ha visto un’eccezionale partecipazione di pubblico richiamato dall’alta qualità degli incontri sugli autori proposti. In prima fila all’ultima serata anche la presenza inattesa della scrittrice Anna Katharina Fröhlich, compagna del fondatore di Adelphi Roberto Calasso, accompagnata dai due figli. Leggi il comunicato conclusivo del Mese Letterario 2023.
Dal prossimo 13 aprile a Brescia torna il Mese Letterario. E soprattutto ritorna «a pieno regime» dopo gli ultimi tre anni segnati dalle limitazioni dovute alla pandemia. I quattro incontri della rassegna promossa dall’Associazione Mese Letterario in collaborazione con la Fondazione San Benedetto, si svolgeranno infatti nella sede storica dell’auditorium Primo Levi (ex Balestrieri) all’Istituto Leonardo in via Balestrieri. Tutte le serate saranno completamente ed esclusivamente in presenza per privilegiare l’incontro reale. La prima serata sarà dedicata a Giovanni Testori, un autore a noi molto caro nel centenario della sua nascita, e vedrà l’intervento dello scrittore Luca Doninelli. Seguiranno gli incontri su Giovanni Verga con Valerio Capasa, su Vasilij Grossman con Giovanna Parravicini e sui tre poeti greci Ritsos, Kazantzakis e Kavafis con Edoardo Rialti. È possibile iscriversi da subito compilando il modulo di iscrizione online sul sito www.meseletterario.it