Quando nel 2010 il Mese Letterario cominciava a muovere i primi passi avevamo scelto come emblema della nostra iniziativa una frase della scrittrice americana Flannery O’Connor: «Se la vita ci soddisfacesse, fare letteratura non avrebbe alcun senso». Una frase che ci ha accompagnato per diversi anni e che ancora oggi descrive bene qual è l’origine dell’esperienza della lettura e dell’incontro con le pagine di un autore. È la stessa esperienza nella «terra inesausta della letteratura» che racconta l’insegnante e scrittore Giuseppe Montesano in un’intervista pubblicata qualche mese fa su Robinson, il settimanale culturale di Repubblica. È «il potere sovversivo della lettura». «Leggere un grande romanzo – sottolinea nell’intervista – è una forma lucida di erotismo, una forma dell’amare, che è allo stesso tempo cosciente e inconscia. Un grande romanzo come un grande amore ti chiede tutto ciò che hai: ma ti dà sempre più di quanto gli darai».