Continua con grande successo di pubblico la 14esima edizione del Mese Letterario. Giovedì si è tenuto il secondo appuntamento dedicato a James Joyce con l’intervento molto apprezzato di Enrico Terrinoni fra i maggiori conoscitori dello scrittore irlandese, oltre che suo traduttore. L’ultima serata sarà giovedì 18 aprile su T.S.Eliot con Edoardo Rialti. In questa newsletter vogliamo tornare sul tema della letteratura con un articolo, tratto dal quotidiano online ilsussidiario.net, del poeta e traduttore Gianfranco Lauretano, che prende spunto dalla recente pubblicazione dei finalisti del Premio Strega. Una «magnifica grancassa pubblicitaria» che sembra ormai rispondere quasi esclusivamente alle mode e alle logiche del marketing editoriale. «Il tutto – scrive Lauretano – serve all’unico vero scopo: far vendere copie ad un genere artistico, la letteratura, sempre più agonizzante, periferico rispetto al dibattito culturale della società e preda di giochetti editoriali e concorsi che non servono ad altro». Un articolo provocatorio per andare alla ricerca di cosa sia davvero la letteratura come gli incontri del Mese Letterario ogni volta aiutano a scoprire in modo sorprendente.
Quella di oggi è la nostra ultima newsletter prima della pausa estiva e vogliamo lasciare a chi ci segue un consiglio di lettura. Lo scorso 13 giugno, a quasi 90 anni d’età, è morto Cormac McCarthy, uno dei più grandi scrittori contemporanei. I suoi, scrive Enzo Manes in un articolo che ripercorre la sua opera, «sono libri pieni di tutto. Quindi di vita intera. Romanzi che vedono lontano e prima. Che respingono la facile consolazione. Perché la realtà va vissuta da uomini veri. In terra di confine. Su scomodi cavalli. Senza chinarsi alla rassegnazione. Perché con la vita si duella. Come nei western». Insieme riproponiamo un brano memorabile tratto da «Non è un paese per vecchi», uno dei romanzi più noti di McCarthy, come augurio a tutti di saper cogliere nelle piccole cose della vita la promessa di un destino buono per ciascuno.
Mentre a Brescia è in pieno svolgimento il Mese Letterario con una straordinaria risposta di pubblico, nel nostro appuntamento domenicale, questa settimana vogliamo segnalare la bella intervista rilasciata da Sergio Mattarella al Corriere in occasione dell’apertura a Parigi del Festival del libro. Il presidente della Repubblica sottolinea che «il libro, come ogni altra modalità di espressione della creatività umana, rappresenta uno strumento di condivisione della conoscenza. Leggere è essenziale, (…) potrebbe aiutarci a comprendere lo spirito con cui va guardato il mondo». Non è la prima volta che Mattarella interviene pubblicamente per affermare il valore della lettura. In questa occasione ricordiamo anche la lettera autografa che nel 2015 inviò alla Fondazione San Benedetto per esprimere il suo vivo apprezzamento per l’iniziativa del Mese Letterario. È l’unica personalità con un ruolo pubblico ad averlo fatto in questi anni e gliene siamo grati.