Cinque operai travolti da un treno mentre lavoravano di notte sui binari. Quella accaduta a Brandizzo è una tragedia che lascia senza fiato. Di fronte a quanto successo suonano come voci stonate le polemiche di chi cerca pretesti per battaglie di altra natura e le dichiarazioni di chi invoca nuove norme, come se non bastassero quelle che già ci sono. Uno sguardo diverso ci arriva dall’articolo di Renato Farina su Libero del 6 settembre, che segnaliamo questa settimana, con le testimonianze che riporta e che da sole valgono più di qualunque discorso.
Il delitto di Senago dove il barman Alessandro Impagnatiello ha ucciso la fidanzata Giulia Tramontano insieme al bimbo di sette mesi che portava in grembo, lascia senza fiato. «Adesso finalmente sono libero» ha scritto l’assassino dopo l’omicidio in un messaggio alla sua amante. In un articolo su Libero Renato Farina osserva: «Non che i ragazzi siano più cattivi adesso, l’umanità è sempre stata quella che è, lussuria-avidità-potere, ma questa vicenda spaventevole fotografa il cortocircuito della civiltà post-cristiana. Non resiste neanche un residuo di memoria. E adulti – padri, madri, maestri – che trasmettano il fascino di una vita buona, insegnando a guardare le stelle in cielo invece che il proprio ombelico danzante, dove sono? Anzi, dove siamo?». Sembra non ci sia più «una roccia di ideali e affetti cui attaccarsi – conclude Farina -. Bisogna emergere, conto solo io, liberarmi da qualsiasi gioco, tenendo i piedi piantati nel mio io».