Il 2 settembre di cinquant’anni fa moriva John Ronald Reuel Tolkien. La sua opera più famosa, “Il Signore degli anelli”, secondo alcune statistiche è il secondo libro più letto al mondo dopo la Bibbia. A Tolkien ha dedicato un interessante articolo il Wall Street Journal, ripubblicato in Italia dal Foglio. Nel testo che proponiamo un rabbino sottolinea come per cogliere «l’incanto duraturo delle sue opere, è necessario comprendere una caratteristica centrale della sua vita: la sua fede cattolica». Una visione ispirata alla Bibbia che «ci chiede di vedere la storia attraverso la lente sia della provvidenza che del potere, poiché gli eventi riflettono la tensione tra la scelta umana e l’intervento divino». In Tolkien il fantasy non è fuga dalla realtà ma diventa espressione del massimo realismo.