28 Settembre

Uno sguardo sul mondo che ci riguarda molto da vicino

Questa settimana vogliamo richiamare l’attenzione su quanto sta avvenendo nel mondo attorno a noi perché ci riguarda molto più di quanto a prima vista potrebbe sembrare. Vogliamo offrire soprattutto occasioni e strumenti per conoscere, cercare di comprendere ed essere consapevoli di ciò che accade. Venerdì a Brescia si è tenuto l’incontro sulle elezioni americanedel prossimo novembre promosso dalla Fondazione San Benedetto. La sala del Centro Paolo VI  era gremita di pubblico che ha seguito con grande partecipazione gli interventi di Marco Bardazzie Lorenzo Pregliasco. Nei prossimi giorni sarà disponibile online sul nostro sito il video dell’incontro. Il risultato che uscirà dal voto del prossimo 5 novembre si rifletterà inevitabilmente sui rapporti degli Stati Uniti con l’Europa. A seconda che vinca Donald Trump o Kamala Harris le scelte – hanno spiegato i due relatori – potranno essere diverse per esempio per quanto riguarda la guerra in Ucraina o la politica sui dazi, ma è certo che entrambi i candidati guardano sempre di più al Pacifico e alla competizione con la Cina, che a un’Europa avviata verso un progressivo declino. Al momento i sondaggi fotografano una situazione di sostanziale parità, con un leggerissimo vantaggio della Harris, ma il confronto elettorale lascia sempre più pensare – ha sottolineato Pregliasco – a una sfida all’ultimo voto, soprattutto nei cosiddetti «Swing States», i sette Stati (Wisconsin, Michigan, Pennsylvania, Georgia, North Carolina, Nevada, Arizona) ancora incerti che decideranno da che parte penderà la bilancia. Con il rischio anche di un risultato non chiaramente definito – ha detto Bardazzi -, uno scenario da scongiurare in un paese non solo estremamente polarizzato, ma sempre più spaccato. Tanti sono stati comunque i temi della campagna elettorale americana toccati nel corso del dibattito, in modo molto dettagliato e approfondito, per i quali vi rimandiamo al video.
Oltre agli Usa, in questi giorni in Medio Oriente stanno facendosi sentire in modo ancora più preoccupante i venti di guerra con l’allargamento del conflitto al Libano. Una situazione drammatica in cui appare sempre più evidente che la guerra porta solo morte, distruzione e miseria e non può mai essere la soluzione alle controversie. In questo senso è significativa l’esperienza avviata dalla Fondazione Oasis per favorire l’incontro e la conoscenza fra civiltà e culture diverse, in particolare fra cristiani e musulmani. Nel ventennale della sua presenza Oasis giovedì ha promosso a Milano una conferenza internazionale di grande interesse sul tema «Guerra e migrazioni. Ripensare i rapporti tra Occidente e mondo musulmano». È possibile rivederla a questolink. Tra i diversi interventi segnaliamo quello molto interessante del filosofo Massimo Cacciari. In occasione della conferenza il cardinale Angelo Scola (che nel 2004 da patriarca di Venezia aveva promosso la nascita di Oasis) ha pubblicato un articolo sul Corriere della Seradi cui vi proponiamo la lettura. Siamo di fronte a un «mescolamento di popoli, culture e fatti spirituali» e le categorie di «tolleranza» e «integrazione» sono del tutto insufficienti per affrontare la nuova situazione, sottolinea Scola. Intanto il 7 ottobre sarà un anno da quando con l’attacco di Hamas a Israele è iniziata una fase di violenza e di guerra in Terra Santa con tutto quello che ne è seguito, dai bombardamenti su Gaza alla sorte degli ostaggi, fino all’estensione del conflitto al Libano con oltre centomila sfollati. Facciamo perciò nostro l’appello lanciato dal patriarca di Gerusalemme cardinale Pizzaballa perché il 7 ottobre sia una giornata di preghiera, digiuno e penitenza per implorare da Dio la pace e la riconciliazione in tutta la Terra Santa. Insieme sosteniamo e invitiamo a sostenere generosamente la raccolta di aiuti per gli sfollati in Libano promossa dal network Pro Terra Sancta. A questo link trovate tutte le informazioni ed è possibile fare direttamente le donazioni. Come Fondazione San Benedetto continua il nostro impegno a favore delle popolazioni colpite dalla guerra in Medio Oriente che negli ultimi anni ha visto la ricostruzione di una palazzina distrutta dai bombardamenti ad Aleppo in Siria e la realizzazione di un centro per l’accoglienza dei profughi in Libano.

25 Maggio

Tra Biden e Trump, gli Usa verso il voto

È un’America sempre più polarizzata quella che si sta preparando alle elezioni presidenziali del prossimo novembre con scenari al momento ancora molto incerti. Giovedì se n’è parlato nell’incontro promosso dalla Fondazione San Benedetto al Centro Paolo VI di Brescia con gli interventi molto apprezzati per lo spessore e la qualità dei contenuti di Marco Bardazzi, giornalista, che sta seguendo la campagna elettorale americana per Il Foglio, e autore del libro «Rapsodia americana» (Rizzoli), e di Lorenzo Pregliasco, direttore del web magazine di analisi di dati YouTrend.
È stato un incontro di grande interesse per conoscere da vicino cosa sta succedendo negli Stati Uniti e capire come questo ci riguardi molto più di quanto si potrebbe a prima vista pensare. Diversi dei numerosi presenti in sala ci hanno espresso il desiderio di approfondire gli argomenti trattati, considerando anche che nei prossimi mesi potremmo assistere a sviluppi, al momento imprevedibili, della campagna elettorale americana. Raccogliendo queste sollecitazioni siamo perciò già in grado di anticiparvi che tra fine settembre e inizio ottobre, a Brescia proporremo un nuovo incontro sempre dedicato alle presidenziali Usa con l’intervento degli stessi relatori, che si sono già resi disponibili e che per questo ringraziamo. Ci potranno così fornire un quadro aggiornato sulle ultime fasi della sfida elettorale. Vi terremo aggiornati. Di seguito trovate una sintesi di alcuni dei principali spunti emersi nell’incontro di giovedì. Nei prossimi giorni potrete trovare online sul nostro sito il video integrale del dibattito. Intanto vi segnaliamo che a questo link è già possibile rivedere l’incontro sulle elezioni europee del 16 maggio scorso con Ferruccio de Bortoli, Mario Mauro e Romano Prodi.