20 Febbraio

Ucraina, Russia, Europa, come andrà a finire?

I venti di guerra in Ucraina mettono in evidenza un contesto di tensioni geopolitiche che chiama in causa, tra gli altri, il ruolo della Russia e quello dell’Europa. Nel 2009 in occasione del conferimento della laurea ad honorem all’università Sciences Po l’ex presidente ceco Václav Havel osservava: “Una volta le guerre mondiali scoppiavano in Europa, centro della civiltà mondiale. Siamo sicuri di esserne ormai immuni? (…) Mi sembra che oggi, forse, la cosa più importante sia mantenere un rapporto umile con il mondo, rispettare ciò che ci supera, prendere coscienza che vi sono misteri che non capiremo mai e renderci conto che se dobbiamo assumere delle responsabilità verso il mondo, non dobbiamo basarci sulla convinzione di sapere tutto e quindi anche come andrà a finire”.

13 Febbraio

Don Giussani e il caso serio della felicità

«Vi confesso che una tra le prime cose che mi hanno persuaso del cristianesimo è stata la considerazione in cui era tenuta la felicità. È difficilissimo trovare persone che parlino di felicità sul serio». Sono parole di don Luigi Giussani di cui quest’anno ricorrono i cento anni dalla nascita e che nella sua vita hanno trovato una testimonianza persuasiva e originale. Grandissimo educatore, ha dato vita al movimento di Comunione e Liberazione ed è stato una delle personalità più vivaci e appassionate al destino dell’uomo degli ultimi decenni. La stessa Fondazione San Benedetto è nata da persone che proprio nell’incontro con don Giussani hanno scoperto un significato e una nuova direzione per la loro esistenza e ragioni autentiche per un impegno totale con la realtà. Il testo che proponiamo questa settimana, tratto da una sua conversazione con alcuni giovani nel 1986, esprime chiaramente tale passione.

06 Febbraio

Neil Young, dopo 50 anni una musica che rimane vera

Cinquant’anni fa usciva il disco più amato e conosciuto di Neil Young, “Harvest”. Quella del cantautore canadese è una musica che a prima vista sembra molto lontana dai canoni adesso di tendenza. Eppure come scrive Paolo Vites in un articolo su ilsussidiario.net ancora oggi ogni nota suona vera e autentica perché è incisa dentro il cuore dell’uomo.

30 Gennaio

Buzzati, il mistero oltre lo scetticismo

Cinquant’anni fa, il 28 gennaio 1972, moriva Dino Buzzati. L’anniversario è l’occasione per riscoprire uno scrittore (e molto altro) sempre sorprendente. La sua è stata una vita trascorsa a indagare il mistero che attende dietro a tutte le cose, andando oltre quella patina di pacato scetticismo in cui siamo immersi, spesso senza neppure accorgercene. Come invito alla lettura questa settimana proponiamo due suoi brevi testi.

23 Gennaio

Le prove non ci sono ma la sentenza c’è già

Accuse senza prove di fronte alle quali non viene data neppure la possibilità di difendersi. È quello che sta succedendo con l’inchiesta della cosiddetta commissione «indipendente» voluta dalla diocesi di Monaco di Baviera sui casi di abusi che in un arco di circa 70 anni hanno coinvolto esponenti della Chiesa in Germania. Per dare enfasi mediatica alla vicenda sotto accusa per omesso controllo è finito anche Benedetto XVI. È davvero questa la strada per combattere la piaga degli abusi nella Chiesa? Oppure l’obbiettivo di queste «indagini» è un altro? Su questo tema invitiamo a leggere l’articolo di Maurizio Crippa pubblicato il 22 gennaio sul Foglio.

16 Gennaio

Cancellare il passato, una minaccia per la libertà

Incontrando il corpo diplomatico nei giorni scorsi papa Francesco ha messo esplicitamente in guardia dalla cosiddetta «cancel culture» che sta prendendo piede in tutto l’occidente. Si rinnega il passato in nome di un «bene supremo indistinto e politicamente corretto». Negli Usa e nei paesi anglosassoni si abbattono le statue e si lanciano campagne di boicottaggio, in Italia per ora la questione è più sfumata ma esiste. Sul tema segnaliamo l’intervento di Antonio Polito sul Corriere della Sera del 12 gennaio.

09 Gennaio

L’Europa e il denaro imperatore

Con un commento molto acuto pubblicato sul Sole 24Ore del 7 gennaio Giulio Tremonti ha recensito il libro di Joseph Ratzinger «La vera Europa. Identità e missione». In un mondo dominato «dal nuovo denaro telematico» diventato una particolare «forma di trascendenza, con il surreale al posto del reale», cos’è l’Europa oggi? «Dopo la pandemia – sottolinea Tremonti – ha preso la forma nuova di un “benevolo” e post-moderno Leviatano. Al posto e in luogo del mercato, più o meno fallito, torna più o meno potente la mano pubblica. Il nuovo Leviatano sviluppa infatti la sua azione dirigistica nella forma di una serie di “piani”. Piani per la transizione digitale,
per la transizione verde e, in generale, per una nuova architettura sociale».

19 Dicembre

Lo scandaloso mistero del Natale

In vista del Natale questa settimana proponiamo alcuni stralci da un meditazione, che risale al 1931, di Edith Stein sul mistero della Natività. Filosofa, di origini ebraiche, allieva di Husserl, dall’ateismo si convertì al cattolicesimo. Morirà in una camera a gas nel campo di sterminio di Auschwitz. Proclamata santa, è patrona dell’Europa. Il suo Natale non è quello incantevole e rassicurante comunemente celebrato, ma appare sconcertante e a tratti scandaloso. Un’occasione per capire meglio che cosa, che ci si creda oppure no, ci spingerà nei prossimi giorni a dire “auguri” a chi ci sta accanto. Buon Natale!

12 Dicembre

Una società all’altezza della tua anima

Si può anche immaginare un Paese migliore, con diversi cambiamenti e svolte, ma occorre che ci sia un elemento fondamentale, quello soggettivo. In un articolo su ilsussidiario.net Giorgio Vittadini si chiede se “stiamo diventando un Paese migliore, se l’Italia si sta avviando lungo una strada che la porterà (di nuovo) a essere un luogo attrattivo, in cui è bello vivere, in cui trovare opportunità inedite per realizzare la vita di chi vi abita e magari per offrirne anche ad altri?” Si potrebbero fare lunghe analisi, ma spesso manca un punto determinante: il soggetto di questo cambiamento.

05 Dicembre

Lo spray urticante e il doppio volto di Brescia

Dalle pagine di Bresciaoggi del 2 dicembre segnaliamo la lettera-testimonianza di Annalisa Brivio. Da un “banale” incidente nella stazione di piazza Vittoria della metropolitana di Brescia una riflessione “non banale” sul doppio volto della realtà fra indifferenza e incoscienza, da una parte, e amorevole attenzione, dall’altra. “Questa esperienza – scrive – mi ha insegnato molto: mi ha lasciato tanta speranza nel cuore e alcune domande aperte”.

28 Novembre

Il peso crescente dello Stato ci fa davvero bene?

Nell’anno della pandemia, i governi hanno messo in campo ulteriore spesa pubblica per circa il 16% del Pil mondiale. E’ davvero questa la strada giusta mentre ogni giorno di discute di aiuti, incentivi, bonus e superbonus? Sul Corriere della Sera un’interessante editoriale di Alberto Mingardi analizza la situazione e osserva: “Per avere uno Stato leggero serve una società pesante: una società fatta di persone che abbiano voglia di essere più autonome, artefici del proprio destino; e che, se necessario, siano capaci di prendersi cura di chi sta peggio. Cosa che il nostro Stato tentacolare spesso non sa fare. Come testimoniano le sempre nuove richieste di intervento e aiuto, a loro modo rivelatrici dell’incapacità di sintonizzare la spesa sui bisogni. Il nostro è sempre più uno statalismo inerziale: non rivela un Paese solidale, ma la nostra pigrizia intellettuale e l’atrofizzazione dei corpi intermedi”.

21 Novembre

La giornata di Pasquale, avanti e indietro in treno

C’è un mondo reale di cui non si parla, che non fa notizia. Sul Foglio lo scrittore e insegnante Marco Lodoli racconta la storia di Pasquale, un bidello che ogni giorno svegliandosi alle 4, dalla provincia di Caserta raggiunge Roma per svolgere il suo lavoro in una scuola. “Viaggia, lavora e non protesta, anzi è contento perché la nostra scuola gli piace, c’è un ambiente sereno”. Mentre si discute di reddito di cittadinanza con tutte le distorsioni che questa misura assistenzialistica inevitabilmente ha portato con sé, ci sono persone vere che fanno di tutto per lavorare e vivere in modo dignitoso. “Forse la vita non è quella che ci raccontano in televisione – scrive Lodoli -, è molto peggio, è molto meglio”.