Anticipiamo a oggi l’invio della nostra newsletter domenicale “Fissiamo il pensiero” proponendovi la lettura di un testo legato a questo sabato che precede la Pasqua. Per chi è credente è un motivo in più per soffermarsi di fronte al mistero che costituisce il cuore della fede cristiana, per chi non crede è un’occasione straordinaria di riflessione sul senso della vita dentro il momento storico che stiamo attraversando. Si tratta di una meditazione di Benedetto XVI fatta in occasione della sua visita alla Sindone, a Torino il 2 maggio 2010. «Il Sabato Santo – leggiamo nel testo di papa Ratzinger – è il giorno del nascondimento di Dio. Dopo le due guerre mondiali, i lager e i gulag, Hiroshima e Nagasaki, la nostra epoca è diventata in misura sempre maggiore un Sabato Santo: l’oscurità di questo giorno interpella tutti coloro che si interrogano sulla vita. Anche noi abbiamo a che fare con questa oscurità. Il Sabato Santo è la “terra di nessuno” tra la morte e la risurrezione, ma in questa “terra di nessuno” è entrato Uno, l’Unico, che l’ha attraversata con i segni della sua Passione per l’uomo».
I recenti sviluppi della guerra in Ucraina, in particolare sul versante russo, hanno portato alla luce un clamoroso scontro di potere, per ora solo in parte disinnescato. Partendo da queste vicende segnaliamo l’articolo di Antonio Socci su Libero del 26 giugno nel quale si riflette sulla «natura illusoria del potere». Una questione che non coinvolge solo Putin o qualunque altro potente, ma che ultimamente, in diversa misura, può riguardare tutti. Anche ognuno di noi. «Certo – scrive Socci – il potere inebria e può dare un’illusione di forza, perfino di onnipotenza, ma è un delirio a cui non dare credito». Nell’articolo ci sono tre fulminanti citazioni di Leopardi, di Pascal sul destino di Oliver Cromwell e di Benedetto XVI che da sole meritano la lettura.
In questo primo appuntamento del nuovo anno vogliamo ricordare Papa Benedetto XVI. La nostra fondazione ha iniziato a muovere i suoi primi passi nel 2005 quasi in concomitanza con l’elezione di Joseph Ratzinger al soglio pontificio. Nel 2009 durante la sua visita a Brescia abbiamo anche avuto la possibilità di incontrarlo personalmente. In tutti questi anni per noi è stato (e continuerà a esserlo) un costante punto di riferimento che ci ha sempre sorpreso per il fascino e la chiarezza della sua testimonianza. In questa occasione proponiamo la lettura dell’intervento che nel gennaio 2008 non gli fu consentito di fare all’Università La Sapienza di Roma. Un’esaltazione della ragione e un invito libero a «mantenere desta la sensibilità per la verità» oltre i pregiudizi e contro ogni riduzione ideologica.