In queste settimane si discute molto su ChatGPT, il nuovo software di intelligenza artificiale che dialoga con gli umani in linguaggio corrente ed è in grado di produrre testi scritti. Come scrive Antonio Socci su Libero dell’11 marzo, anche se il sistema verrà perfezionato non sarà mai «un pensiero in atto». Citando Federico Faggin, sottolinea che «nell’uomo c’è qualcosa di irriducibile che la macchina non potrà avere mai». Lo diceva già Socrate – «l’uomo è la sua anima» – e la sua lezione dopo oltre 2400 anni rimane più attuale che mai.