Per augurarci buon Natale quest’anno abbiamo scelto due brani dai «Cori da “La Rocca”» di T.S. Eliot. In questi versi c’è anzitutto la percezione della disgregazione che riguarda tanto la vita di ciascuno quanto l’intera società. «Che vita è la vostra – domanda Eliot – se non avete vita in comune? Vivete dispersi su strade che si snodano come nastri, e nessuno conosce il suo vicino». Dentro la desolazione della vita senza significato in un preciso momento è però accaduto un evento sorprendente che ha ridato senso al tempo: è il fatto dell’Incarnazione, di Dio che si fa uomo. «Quel momento di tempo diede il significato.
Quindi sembrò come se gli uomini dovessero procedere dalla luce alla luce, nella luce del Verbo», scrive Eliot. Contraddizioni e limiti non sono cancellati, ma la tenebra dell’insignificanza è stata vinta. Per questo anche nel 2022 ha senso festeggiare il Natale.