Dal prossimo 13 aprile a Brescia torna il Mese Letterario. E soprattutto ritorna «a pieno regime» dopo gli ultimi tre anni segnati dalle limitazioni dovute alla pandemia. I quattro incontri della rassegna promossa dall’Associazione Mese Letterario in collaborazione con la Fondazione San Benedetto, si svolgeranno infatti nella sede storica dell’auditorium Primo Levi (ex Balestrieri) all’Istituto Leonardo in via Balestrieri. Tutte le serate saranno completamente ed esclusivamente in presenza per privilegiare l’incontro reale. La prima serata sarà dedicata a Giovanni Testori, un autore a noi molto caro nel centenario della sua nascita, e vedrà l’intervento dello scrittore Luca Doninelli. Seguiranno gli incontri su Giovanni Verga con Valerio Capasa, su Vasilij Grossman con Giovanna Parravicini e sui tre poeti greci Ritsos, Kazantzakis e Kavafis con Edoardo Rialti. È possibile iscriversi da subito compilando il modulo di iscrizione online sul sito www.meseletterario.it
In questi giorni ha colpito la notizia del suicidio di una studentessa all’interno di un’università milanese. Un fatto che per un attimo obbliga a porsi domande che normalmente rimangono sepolte e dimenticate nella distrazione generale. Davanti a queste notizie vengono in mente gli articoli in cui il grande scrittore e drammaturgo Giovanni Testori sul Corriere e sul settimanale Il Sabato si occupava di drammatici fatti di cronaca. Come scrive Alessandro Gnocchi su il Giornale, Testori «sapeva cogliere l’eterno nelle storie considerate piccole soltanto da chi non era capace di comprenderle davvero». Quest’anno ricorre il centenario della nascita di Testori e a lui sarà dedicata la serata di apertura del Mese Letterario il 13 aprile. Un’occasione per riscoprirlo. Leggendo Testori, scrive Gnocchi, «si rimane stupefatti: dove sono finiti i corsari da prima pagina, i Testori, i Pasolini, gli Sciascia e gli Arbasino?»