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  • «La mia casa sei tu», aperte le iscrizioni al Mese Letterario

«La mia casa sei tu», aperte le iscrizioni al Mese Letterario

  • Data 4 Marzo 2023
Dal prossimo 13 aprile a Brescia torna il Mese Letterario giunto alla tredicesima edizione. E soprattutto ritorna «a pieno regime» dopo gli ultimi tre anni segnati dalle limitazioni dovute alla pandemia. I quattro incontri della rassegna promossa dall’Associazione Mese Letterario in collaborazione con la Fondazione San Benedetto, si svolgeranno infatti nella sede storica dell’auditorium Primo Levi (ex Balestrieri) all’Istituto Leonardo in via Balestrieri, dove si è tenuta la gran parte delle precedenti edizioni. Tutte le serate saranno completamente ed esclusivamente in presenza per privilegiare l’incontro reale. La prima serata sarà dedicata a Giovanni Testori, un autore a noi molto caro nel centenario della sua nascita, e vedrà l’intervento dello scrittore Luca Doninelli. Seguiranno gli incontri su Giovanni Verga con Valerio Capasa, su Vasilij Grossman con Giovanna Parravicini e sui tre poeti greci Ritsos, Kazantzakis e Kavafis con Edoardo Rialti. Tutti relatori già noti al pubblico del Mese Letterario e sempre molto apprezzati per la capacità di presentare gli autori proposti in modo vivo e avvincente.
È possibile iscriversi da subito compilando il modulo di iscrizione online sul sito www.meseletterario.it dove è disponibile anche il programma completo del Mese Letterario 2023. Le iscrizioni saranno accettate fino a esaurimento dei posti disponibili. Si consiglia quindi di non aspettare. Se richiesto a studenti e insegnanti verrà rilasciato l’attestato di frequenza per i crediti formativi.

Tag:Capasa, Doninelli, Kavafis, Mese letterario, Rialti, Testori, Vasilij Grossman

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piergiorgio

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«È innegabile che al fondo di tutto il nostro disagio, di tutta la nostra solitudine, di tutto il nostro malessere, al fondo di tutto questo, sta un ultimo desiderio di bene. Se così non fosse, se non fossimo fatti per questo bene, non proveremmo orrore e disgusto per il male. Ma allora è proprio questo infinito desiderio di bene che ci sfida e in qualunque situazione può riaprire la partita. Perché se gli diamo credito ci costringe ad alzare la testa e a cercare». Lo scrive Emilia Guarnieri, insegnante e per molti anni presidente del Meeting di Rimini, nell’articolo che vi invitiamo a leggere questa settimana, pubblicato pochi giorni fa sul quotidiano online il sussidiario.

Lo scenario in cui si gioca questa sfida è quello di oggi segnato da un’esplosione di violenza insensata che, dalle guerre alle pareti domestiche, sembra non conoscere limiti. Insieme ci sono la crisi delle nostre democrazie liberali e il clima di sfiducia che pervade la società e avvelena le relazioni. In questa situazione pensare che la soluzione sia «staccare la spina» e rifugiarsi in una comfort zone è solo una misera illusione. È una forma di alienazione che stacca la spina prima di tutto da se stessi. L’invito è invece a ripartire dal desiderio di bene che resiste nel cuore di ciascuno, a fargli spazio dentro tutte le contraddizioni e le difficoltà in cui ci troviamo. Questo è anche ciò che ci interessa più di ogni altra cosa nelle proposte che facciamo come Fondazione San Benedetto.

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