Dai 59 (sì cinquantanove!!!) anni di Biagio Antonacci che diventano notizia (sì notizia!!!) del telegiornale ai quiz sulle canzoni di Fiorello, il critico letterario Alfonso Berardinelli sul Foglio racconta la sua esperienza davanti alla televisione. È la cosiddetta cultura di massa, «quella cosa che fa sentire noiosa la cultura non di massa, scoraggiando non solo la lettura di Guerra e pace, ma impedendo di fissare lo sguardo anche su un articolo di giornale per il tempo necessario a leggerlo da cima a fondo», scrive Berardinelli che poi aggiunge: «la nostra è la civiltà nella quale della bruttezza e della stupidità ci si è accorti sempre meno. Siamo riusciti in una notevole impresa, quella di rendere brutta la bellezza (vedi le sfilate di moda: vedi la Moda)».