27 Novembre

L’assurda follia della guerra

Sono trascorsi nove mesi da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. C’è il rischio di rassegnarsi e abituarsi alla folle violenza di un conflitto che ogni giorno semina morte, distruzione e desolazione. Per questo facciamo nostra la lettera che Papa Francesco ha voluto indirizzare al popolo ucraino e di cui proponiamo la lettura questa settimana. «Io continuo a starvi vicino – scrive il Papa agli ucraini -, con il cuore e con la preghiera, con la premura umanitaria, perché vi sentiate accompagnati, perché non ci si abitui alla guerra, perché non siate lasciati soli oggi e soprattutto domani, quando verrà forse la tentazione di dimenticare le vostre sofferenze». Nella lettera il Papa ricorda anche l’Holodomor, la terribile carestia voluta da Stalin che 90 anni fa fece quasi quattro milioni di vittime in Ucraina.

20 Novembre

Siamo riusciti nell’impresa di rendere brutta la bellezza

Dai 59 (sì cinquantanove!!!) anni di Biagio Antonacci che diventano notizia (sì notizia!!!) del telegiornale ai quiz sulle canzoni di Fiorello, il critico letterario Alfonso Berardinelli sul Foglio racconta la sua esperienza davanti alla televisione. È la cosiddetta cultura di massa, «quella cosa che fa sentire noiosa la cultura non di massa, scoraggiando non solo la lettura di Guerra e pace, ma impedendo di fissare lo sguardo anche su un articolo di giornale per il tempo necessario a leggerlo da cima a fondo», scrive Berardinelli che poi aggiunge: «la nostra è la civiltà nella quale della bruttezza e della stupidità ci si è accorti sempre meno. Siamo riusciti in una notevole impresa, quella di rendere brutta la bellezza (vedi le sfilate di moda: vedi la Moda)».

13 Novembre

Una scuola del merito… di chi insegna

Dopo la decisione del governo di aggiungere al nome del Ministero dell’Istruzione la parola merito si è sviluppato un ampio dibattito. Ma è davvero il merito la questione prioritaria per le nostre scuole che si trovano da tempo in una situazione di grande disorientamento sulla loro stessa missione? E qual è l’idea di merito che abbiamo? Non c’è prima di tutto un problema che riguarda gli insegnanti, sempre più ostaggio della burocrazia scolastica, e la qualità dell’insegnamento? Per questo ci riconosciamo nella posizione espressa nell’articolo pubblicato sul quotidiano online ilsussidiario.net che segnaliamo questa settimana: “Sarebbe tutto più facile se invece di affrontare tutto in modo teorico e dall’alto in basso si imparasse dall’esperienza: non mancano nella scuola tanti professori seri, stimati, amati, capaci di impegnare gli studenti e così lasciando a loro qualcosa di prezioso”. Forse proprio da qui si dovrebbe ripartire, è questo il vero “merito” che ci interessa.

06 Novembre

L’uomo e il potere, a proposito di un intervento di don Giussani

Sul Foglio del 3 novembre il professor Sergio Belardinelli racconta del suo incontro con don Luigi Giussani e, in particolare, di un vecchio intervento che il fondatore di Comunione e liberazione fece nel 1986 a un convegno sulla cultura europea del XX secolo. Una relazione ancora oggi, scrive Belardinelli, di «sorprendente attualità», dalla quale emerge che «la crisi della politica di cui oggi tanto si parla è molto di più che una crisi politica; è una crisi culturale e antropologica, sulla quale don Giussani ha avuto il merito di insistere anche quando, fuori e dentro la Chiesa cattolica, erano in pochi a rendersene conto».

30 Ottobre

I presentimenti di Benigni

«Tutte le cose contengono un presentimento d’amore». Sono parole di Roberto Benigni che giovedì ha compiuto 70 anni. In omaggio al grande artista toscano questa settimana vogliamo proporre attraverso un video alcuni passaggi del suo monologo sui 10 comandamenti. «Non bastiamo a noi stessi – diceva in quell’occasione – e non bisogna aver paura di morire, ma di non cominciare mai a vivere davvero. La vita è molto più di quello che possiamo capire noi, per questo resiste, se la vita fosse solo quello che capiamo noi, sarebbe finita da tanto, tanto tempo».

23 Ottobre

Non leggiamo più. E così la società si sta dissolvendo

Le vendite di libri e giornali sono al minimo. Leggiamo sempre meno mentre dilaga la logica dei social che rende incapaci di riflettere, argomentare e dialogare. Si va verso la fine della parola scritta? Se lo chiede Antonio Socci in un articolo pubblicato su Libero che segnaliamo insieme a un intervento dello scrittore francese Michel Houellebecq tutto da leggere. Il Pil non può essere l’unico misuratore della ricchezza di un paese. Come Fondazione San Benedetto ne siamo profondamente persuasi. In questi anni abbiamo dato vita prima al Mese letterario, la rassegna dedicata alla riscoperta dei grandi autori della letteratura, e poi alla Scuola di lettura e scrittura Pierluigi Cappello (una scuola prima di tutto di lettura!). Grazie a queste iniziative in tanti sono stati mossi a scoprire il valore della lettura e della letteratura non come esercizio intellettuale, ma come straordinaria occasione di paragone e di giudizio sull’esperienza della vita.

16 Ottobre

Beethoven, i libri, un dialogo continuo, ricordo di don Giussani

Ieri, 15 ottobre, ricorrevano i cento anni dalla nascita di don Luigi Giussani. Proponiamo il ricordo che ne ha fatto sul quotidiano Il Foglio Eugenio Borgna, uno dei più importanti psichiatri italiani, oltre che scrittore molto apprezzato. Al fondatore di Comunione e Liberazione lo scorso 26 maggio la Fondazione San Benedetto ha dedicato un incontro pubblico che è possibile rivedere sul nostro sito. «La sua capacità di ascolto – scrive Borgna – era straordinaria, animata dalle parole e dai gesti, dal sorriso e dall’accoglienza, che sapeva donare alle espressioni della gioia e della sofferenza: a quelle degli altri, e alla sua».

09 Ottobre

Partiti, prove d’orchestra

In vista dell’insediamento del nuovo parlamento e della formazione del nuovo governo «si può sperare che gli attuali partiti evolvano verso forme e posizioni riconducibili a ideali chiari, come accade in altri Paesi? Sarebbe un passo molto importante». Lo scrive il professor Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà con la quale sin dall’inizio collabora la Fondazione San Benedetto. Un giudizio lucido e realista sull’attuale quadro politico nel quale ci riconosciamo. «A quali condizioni potrebbe verificarsi questo ritorno delle formazioni politiche italiane a concezioni ideali? Un siffatto cambiamento – sottolinea Vittadini – può avvenire solo per quei partiti che accetteranno di riconnettersi alle realtà sociali ispirate a ideali di bene comune».

Albrecht Dürer, Autoritratto di monaco
02 Ottobre

Quei versi di Carver in cui riconosco il volto di Gesù

«Per Freud, Marx o Nietzsche forse sono un illuso, ma io Cristo me lo tengo stretto, come Dostoevskij. Non mi serve a farmi piacere la vita, ma a fare della vita un piacere». Sul Corriere della Sera del 24 settembre lo scrittore Alessandro D’Avenia dedica il suo ritratto d’autore a Gesù. «Non è la favola che spinge a puntare sull’aldilà, ma una sfida lanciata all’aldiquà – scrive -. Per me Cristo è vita che sveglia la vita».

25 Settembre

Le memorie che Marchionne non ha potuto scrivere

Un interessante ritratto tutto da leggere di Sergio Marchionne firmato da Massimo Gramellini sul Corriere della Sera del 19 settembre. Dalla globalizzazione al capitalismo che manda in miseria il ceto medio, dal rapporto con la politica a quello con gli operai e il sindacato, ecco cosa pensava l’ex amministratore delegato della Fiat scomparso nel luglio 2018. Con un pensiero anche alla scuola che deve anzitutto “dare gli strumenti non per trovare un lavoro ma per aprire la testa: è così che troverai anche un lavoro”.

18 Settembre

La fragilità delle democrazie e la nostra responsabilità

Le democrazie appaiono oggi fortemente indebolite. Sembrano inadatte ad affrontare in modo adeguato problemi di portata mondiale come per esempio quelli legati al cambiamento climatico. Eppure i sistemi democratici rimangono l’unica via per contribuire alla costruzione del bene comune attraverso la responsabilità di tutti e la cooperazione dei diversi soggetti sociali. Su questo tema proponiamo un estratto della lectio del presidente uscente della Corte Costituzionale Giuliano Amato tenuta giovedì all’Università di Roma La Sapienza in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico.