La sfida di Montini contro i falsi riformatori
Novant’anni fa la casa editrice bresciana Morcelliana pubblicava in italiano la prima opera del filosofo francese Jacques Maritain. Oltre a tradurre il testo, il futuro Paolo VI ne curò l’introduzione anticipando temi che segneranno il suo rapporto con la modernità. (Dal Bresciaoggi di Piergiorgio Chiarini)
Paolo VI è stato un Pontefice che più di altri, anche per il periodo storico in cui è vissuto, si è misurato con le sfide della modernità. Una modernità che si era concepita nelle su stesse radici in modo autonomo, sganciata dal cristianesimo. Aveva dato corpo alla pretesa che i diversi campi della vita, politica, economia, ordine sociale, filosofia, educazione, come osservava Romano Guardini, “debbano svilupparsi muovendo unicamente dalle proprie norme immanenti”.