L’ostinata tensione a vivere oltre il bagliore della violenza
L’«imperdonabile errore» che ha falciato 176 persone nei cieli di Teheran (Da Avvenire, di Marina Corradi)
«An unforgivable mistake », un imperdonabile errore. Alla fine l’ammissione del presidente iraniano Rohani svela la verità sulla sciagura del Boeing della Ukranian Airlines. In una notte di fuoco su Teheran, è stato scambiato per «un apparecchio ostile». Un missile terra-aria Tor MI1 lo ha colpito mentre decollava: pochi disperati attimi e il Boeing è precipitato. 176 morti: «imperdonabile errore», l’espressione di Rohani ferma il respiro, al pensiero di tutti quegli uomini e donne in un lampo annientati. C’erano due coppie di nuovi sposi, c’erano studiosi e scienziati e turisti, e, nelle loro città, chissà quanti, che li amavano, ad aspettarli. Colpisce la dinamica della tragedia: il Tor MI1, come spiegava ieri “Avvenire”, è un lanciamissili piazzato su un carrarmato dotato di un radar. Intercetta ogni traccia nel cielo sul suo schermo, poi, dopo 8/12 secondi, se chi lo conduce non interviene, fa fuoco. Hanno avuto dunque al massimo 12 secondi i soldati sul carrarmato acquattato nel buio, per attivare l’alt. Ma nessuno ha premuto il bottone. Un’arma che lascia all’uomo una funzione solo putativa: se proprio vuoi, fermami. L’altra notte però gli uomini non hanno capito, o non abbastanza in fretta…