Auguri a tutti ma di che?
(Da Avvenire, di Marina Corradi)
Tre giorni a Natale. Sono le ore in cui ogni anno una frenesia prende molti di noi, anche se non vorremmo. È la spesa da portare a casa per le cene di famiglia, sono gli ultimi regali, è il traffico delle città che incalza, aggressivo, caotico. Sono i supermercati traboccanti di cibo, tanto che ti chiedi come faremo, a mangiare tutta questa roba, che quasi, con la sua eccessiva abbondanza, può opprimere. (Che senso ha, ti domandi? Ai tempi della fame era bello che la tavola del Natale facesse dimenticare gli stenti quotidiani. Ma ora, nelle spesso sazie case del Primo mondo?) Ovunque echi di Jingle bells, Babbi Natale, e luci, a illuminare le lunghe notti del solstizio d’inverno.