Il signore dell’anello
(Dal Corriere della Sera, di Alessandro D’Avenia)
“Mi sono innamorato di tua madre a 18 anni. Profondamente, come si è dimostrato. Pur essendo un codardo fisicamente, in due stagioni, da timido coniglio disprezzato passai a vestire i colori della squadra della scuola. L’amore mi fece fare questo tipo di cose”. Così in una lettera un padre ricorda al figlio la sua storia d’amore per prepararlo alle fatiche e gioie del matrimonio (mamme e papà, raccontate più spesso ai figli come e perché vi siete scelti). Quel padre è J.R.R.Tolkien e lei Edith Brath: nel loro 55° anniversario (1916-1971), lui volle leggere alla moglie e ai figli il meraviglioso racconto Beren e Lúthien. Lo aveva scritto nel 1917 proprio per celebrare il loro amore, lo arricchì per tutta la vita, per poi nasconderlo — lo considerava il vero finale del suo capolavoro (Il Signore degli Anelli) — nella storia di Aragorn e Arwen (discendenti non a caso di Beren e Lúthien). Quel racconto — egli dice — è l’origine della sua creazione, perché l’amore lo è di ogni creazione. Come?