“Non esiste il castigo divino”
(Da La Repubblica, di Paolo Rodari)
«Nel 1576 Milano venne investita dalla peste. La chiamarono la peste di san Carlo. Perché un uomo, san Carlo appunto, la visse in modo differente, senza paura, arrivando a dare la vita per gli altri e in questo modo facendo sì che tutti addirittura definissero la stessa peste usando il suo nome. Se questi giorni di paura, legittima, ci facessero ritornare a un modo di vivere le relazioni così, come fece san Carlo, non sarebbero giornate andate sprecate. Proprio in quei giorni trovo un’indicazione su come stare dentro queste prove». Ha scelto di abitare a Imberido di Oggiono, Angelo Scola, dopo aver lasciato la guida dell’arcidiocesi di Milano a Mario Delpini. Ha deciso di fare ritorno ai manzoniani luoghi della sua infanzia, vicino a «quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno», distante appena dieci chilometri da Malgrate, il paese dove nacque 78 anni fa da suo padre Carlo, camionista, e da sua madre Regina, guantaia e casalinga.