E negli ospedali si riparte, come un lungo viaggio
(Da Avvenire, di Marina Corradi)
L’accettazione di questo grande ospedale milanese, tutta nuova, somiglia a un aeroporto: tanti sportelli in fila, luci rosse e verdi, su un tabellone il numero del paziente chiamato. Come all’imbarco di un aeroporto, anche qui si parte, o almeno alcuni partono per un lungo viaggio. Un controllo del cuore, una biopsia, esami del sangue. Vedi, assorte nell’attesa, facce pallide. Li chiamano e vanno, ansiosi, nel reparto designato. Noi due, mio marito e io, ci inoltriamo in un lungo corridoio buio da cui scendiamo in un sotterraneo, scarsamente illuminato da una luce giallognola. Anche qui, in tanti in silenziosa attesa di una visita, di un’endoscopia, di una diagnosi. Il Covid sembra sul finire, ma quante altre gravi malattie rimangono. Il Covid declina, ma il cancro, la Sla, il Parkinson restano.