Se il Samaritano della morte diventa un eroe nazionale
I giudici di Milano hanno rinviato alla Consulta gli atti del processo a Marco Cappato perché valuti la legittimità costituzionale della legge che punisce l’aiuto al suicidio. (Da ilsussidiario.net di Renato Farina)
La decisione dei giudici di Milano, nella sua apparente salomonicità, è chiara come il sole, anzi a mio avviso fa venir giù la saracinesca del buio. Dice, tradotta dal giuridichese: l’atto di Marco Cappato che ha accompagnato al suicidio assistito in Svizzera Fabiano Antoniani, detto dj Fabo, è stato dettato dalla pietas. Ha difeso la dignità di un signore sofferente che sentiva la propria vita indegna di essere vissuta, che è un sinonimo per dire che esistono condizioni umane che vanno riconosciute prive di dignità. Cappato si è preso la briga da buon samaritano di consentire a quest’uomo malato di realizzare la propria libertà.