La gnosi, tentazione sempre nuova di un Io spappolato
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La lettera della Congregazione per la dottrina della fede indica la via del realismo cristiano per non cadere nella tentazione moderna della spiritualità liquida e soggettiva (Da ilsussidiario.net di Giacomo Scanzi)
La Lettera “Placuit Deo” che la Congregazione per la dottrina della fede ha inviato a tutti i Vescovi della Chiesa cattolica non passerà inosservata. Mettendo l’accento su quelle due grandi tentazioni che hanno sempre caratterizzato la vita cristiana (pelagianesimo e gnosticismo) e che sono state fissate una volta per tutte come eresie, contro cui hanno combattuto da una parte Sant’Agostino e dall’altra la Chiesa nel medioevo e via via anche oltre, nell’età moderna e contemporanea, la Lettera evidenzia che ancora oggi quelle due ombre sopravvivono. Si tratta da una parte di ritenere che “l’individuo, radicalmente autonomo, [possa] pretende[re] di salvare sé stesso, senza riconoscere che egli dipende, nel più profondo del suo essere, da Dio e dagli altri” e dall’altra di presentare “una salvezza meramente interiore, rinchiusa nel soggettivismo. Essa consiste nell’elevarsi con l’intelletto al di là della carne di Gesù verso i misteri della divinità ignota”…