Dio di mestiere faceva il carpentiere
I dati sulla disoccupazione sono in miglioramento, ma per i giovani la situazione resta critica. È utile comunque aiutarli a recuperare il senso del lavoro (Da ilsussidiario.net di Giorgio Vittadini)
Mentre si guarda con speranza il pur leggero miglioramento del tasso di occupazione italiano comunicato nei giorni scorsi dall’Istituto di statistica europeo, la realtà con cui soprattutto i giovani devono confrontarsi quotidianamente continua a essere critica. Sfruttamento, scarsa possibilità di conciliare tempi lavorativi e familiari, formazione scolastica non sempre adeguata, e soprattutto una disoccupazione che, nella fascia 25-34 anni, è ancora attestata al 31,7%. Se aggiungiamo l’incertezza sul futuro, data dai rapidi cambiamenti imposti dall’innovazione tecnologica (i robot ci costringeranno solo a lavorare in modo diverso, o ci porteranno via il lavoro?), il quadro si fa ancora più grigio. Ma non è tutto qui. Gli ostacoli infatti si stanno materializzando sempre più come difficoltà personali oltre che di contesto: insicurezza, mancanza di autostima e incapacità a instaurare relazioni in cui essere aiutati.