Referendum, diritti ed emozioni hanno ucciso la coscienza cristiana
L’esito del referendum abrogativo irlandese del 25 maggio è una netta vittoria del Sì all’aborto. L’amore alla vita non è più un fatto collettivo, ma solo personale (Da ilsussidiario.net di Silvia Ballabio)
L’esito del referendum abrogativo irlandese del 25 maggio, relativo all’ottavo emendamento introdotto nel 1983 e che riconosceva i diritti degli unborn, è una vittoria netta dei Sì, con il 67% dei votanti e con tutte le 40 circoscrizioni a favore dell’abrogazione dell’ottavo emendamento; tutto secondo un copione già visto non solo in Irlanda, ma in tutta l’Europa. Non c’è ancora una legge che permetta l’aborto, ma è stato spazzato via, dalla indubbia volontà popolare, il riconoscimento dell’esistenza di un diritto alla vita anche quando questa ancora non è visibile; la legge arriverà, e senza bisogno che gli irlandesi residenti all’estero tornino per votare, come enfaticamente riportato sulla stampa sia britannica che irlandese.