In un momento in cui la politica sembra spesso scontare il peso di una mancanza di visione che l’ha ridotta a pura gestione del consenso, in Europa c’è chi ha saputo muoversi in controtendenza senza rincorrere la deriva. E’ il caso di Angela Merkel che in autunno lascerà la guida del governo tedesco. Di lei proponiamo un ritratto pubblicato da Stefano Cingolani sul Foglio. “Angela Merkel – scrive – è dotata di un talento che solo i grandi politici posseggono: intuire quando arrivano le svolte della storia per utilizzarle dopo aver capito dove conducono”.
“La durata dei governi in Italia è stata mediamente breve ma ciò non ha impedito, in momenti anche drammatici della vita della nazione, di compiere scelte decisive per il futuro dei nostri figli e nipoti. Conta la qualità delle decisioni, conta il coraggio delle visioni, non contano i giorni. Il tempo del potere può essere sprecato anche nella sola preoccupazione di conservarlo. Oggi noi abbiamo, come accadde ai governi dell’immediato Dopoguerra, la possibilità, o meglio la responsabilità, di avviare una Nuova Ricostruzione”. E’ un passaggio dell’intervento di Mario Draghi di pochi giorni fa in Senato che indica una chiara direzione di marcia.
“Leggete, staccatevi dagli schermi. Gli schermi vi divorano, la lettura vi nutre. Gli schermi vi svuotano, i libri vi riempiono. Fa tutta la differenza. La letteratura e i libri vi permetteranno di scoprire quanto siete unici e fino a che punto non assomigliate a nessun altro. È quello che fa l’umanità. Ogni persona è unica. Ed è la letteratura che ce lo insegna”. Con queste parole Bruno Le Maire, ministro francese dell’Economia, si è rivolto alcuni giorni fa alle nuove generazioni in un appassionato discorso diventato virale. Un invito a riscoprire la grande opportunità rappresentata dalla lettura, e attraverso essa dalla letteratura, per far crescere in ciascuno la vera libertà.
In tempi di Covid e di restrizioni anti-contagio “perché non si sconvolgono i palinsesti programmando finalmente i grandi film, i grandi concerti di musica classica, di jazz, di pop, i documentari sulla vita e le opere dei grandi pittori, dei grandi scultori, dei grandi architetti, la lettura dei testi dei grandi scrittori, la prosa, la poesia, la danza, insomma perché non diamo la possibilità a milioni di utenti di scoprire che c’è altro, al di là dello sterile cicaleccio dei salotti frequentati da vip o dai soliti opinionisti”. La richiesta arriva dal regista Pupi Avati nella sua lettera indirizzata alla Rai che invitiamo a leggere.
«Una delle tante forme di impoverimento nate da questa pandemia è la sensazione di non vivere questi mesi o di aver bruciato l’anno appena trascorso. Nulla di più falso». A parlare è il decano della psichiatria italiana Eugenio Borgna in un’intervista a La Lettura nella quale tratta della nostra posizione di fronte alla situazione che stiamo vivendo. «Vedo somministrare fiumi di antidepressivi a persone che stanno vivendo solo una condizione di malinconia – racconta -. È questo il grande equivoco: una psichiatria che si limita alla farmacologia identifica ogni dolore dell’anima, ogni tristezza leopardiana con una malattia. Ho visto adolescenti sfiorati da fragilità e tristezza, del tutto normali alla loro età però seguiti con apprensione da genitori convinti che quella fosse sofferenza psichica. Ma guai a chi non ha mai conosciuto la malinconia: ha perso momenti di sensibilità».
Le vicende delle ultime due settimane legate alla crisi di governo hanno messo nuovamente in evidenza, se occorreva una conferma, la debolezza e la mancanza di prospettiva del quadro politico attuale. Per un giudizio e un confronto sul momento che stiamo attraversando segnaliamo l’editoriale di Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, pubblicato sul quotidiano online ilsussidiario.net
Segnaliamo l’intervista a Business People di Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà con cui la Fondazione San Benedetto collabora da anni nella realizzazione di iniziative comuni. In particolare si sottolinea la necessità di “puntare sull’educazione della classe dirigente in senso globale, formare gente che ragioni in altro modo. Se non si cambia il cervello e il cuore delle persone non si cambia la politica. Ogni crisi produce una selezione, e la parte che riuscirà a emergere sarà più capace di confrontarsi a livello internazionale, più dinamica, più competitiva. Il problema è chi si ostinerà sulle proprie posizioni, incurante di quello che gli accade intorno”. A questo compito intende dedicarsi la Fondazione San Benedetto. In questa direzione già nelle prossime settimane, verranno promossi alcuni momenti di incontro e di alta formazione con personalità significative per la loro esperienza umana e professionale, compatibilmente con i limiti imposti dall’emergenza sanitaria.
“Tutta questa esaltazione iperconnessa fa vivere un isolamento davanti agli schermi che non ha abolito la solitudine, ma l’ha incistata nei social media, l’ha compressa nei messaggi e nei dati. Persone già devastate dalla solitudine oggi si scoprono sole, perché hanno le parole, i segni, le icone, ma hanno perso la carne delle parole, la sensazione, la condivisione, la tenerezza, il dolore verso l’altro, la preoccupazione dell’altro. La carne delle parole la offriamo in pasto al virus e alla malattia, ma eravamo già orfani di questa dimensione umana che è la passione condivisa”. A parlare è la psicoanalista e filosofa Julia Kristeva, bulgara di nascita e francese d’adozione, una delle voci più autorevoli del pensiero laico occidentale.
Dopo un difficile 2020 inizia un nuovo anno carico di sfide e di aspettative. Su questo tema segnaliamo l’editoriale pubblicato su Bresciaoggi del 2 gennaio: «Gli auguri che ci siamo scambiati a Capodanno portano dentro, anche se in modo spesso inconsapevole, una promessa di bene più forte del rimpianto per il tempo passato e della clessidra delle ore e dei giorni che avanza inesorabile. E questo è ancora più vero per il 2021 appena iniziato. Veniamo da dieci lunghi mesi che hanno stravolto agende, progetti, obiettivi e relazioni, ma che soprattutto ci hanno costretto, sia pure forse per un attimo, a chiederci dove stiamo andando prima di essere riassorbiti nella “grande distrazione” in cui siamo normalmente immersi».
«Il bambino nella mangiatoia rivela la condizione di abbandono in cui tutti siamo sin dalla nostra origine. Il destino del piccolo Gesù è già scritto ed è quello di morire sulla croce. Tuttavia questo destino mortale non cancella la necessità della cura della vita che viene al mondo, ma al contrario la potenzia. È per rendere “immensamente sacra” la vita di ciascuno, come si esprime Papa Francesco nella sua ultima enciclica Fratelli tutti, che il Dio cristiano si decide scandalosamente per la sua kenosis, per la sua incarnazione facendosi bambino». In un intervento su la Repubblica del 22 dicembre lo psicoanalista Massimo Recalcati propone da un punto di vista laico un’interessante lettura del Natale come «evento che rende la vita umana immensamente sacra». Una lettura ancora più attuale dentro la situazione che stiamo vivendo a causa della pandemia.
“Tutti abbiamo bisogno di cura, tutti abbiamo bisogno di essere salvati. Motivo per cui la carità sincera approda sempre alla mendicanza della Presenza di Dio che sola può curare le nostre e le altrui ferite interiori”. E’ una frase tratta dal libro di Papa Francesco «Il cielo sulla terra – Amare e servire per trasformare il mondo» (Libreria editrice vaticana) pubblicato nelle scorse settimane di cui proponiamo la lettura di un estratto apparso sul Corriere della Sera. Con queste parole, che anche nelle condizioni particolari e inedite di quest’anno dicono tutta la novità profonda per la vita di ciascuno che ci è comunicata nel Natale, vogliamo fare gli auguri per le festività imminenti a tutti coloro che ci seguono. Buon Natale e buon 2021!
“Leggere moltiplica le vite che possiamo vivere”. A dirlo è il rabbino Benedetto Carucci Viterbi in una recente intervista pubblicata da Walter Veltroni sul Corriere della Sera. E’ una frase che testimonia le potenzialità nascoste che la lettura può riservarci come occasione di paragone e di giudizio sull’esperienza della vita. Per questo in vista delle prossime festività natalizie vogliamo segnalare alcuni consigli di lettura che potete trovare sul sito della Fondazione San Benedetto. Anche nella situazione attuale nella quale i momenti di incontro e di confronto sono inevitabilmente limitati, la lettura può invece rappresentare una potente occasione di incontro alternativa e non soggetta ad alcuna restrizione, di cui vale la pena approfittare.