Scriviamo brutti libri perché parliamo male una lingua grandiosa
Presentato il nuovo dizionario Devoto-Oli. Ecco una riflessione d’autore su italiano e letteratura (Da Il Giornale di Luca Doninelli)
Guardo in controluce la tastiera del mio computer e vedo che alcuni tasti sono più usati di altri. È normale. Sulla «y», sulla «k», sulla «j» e su segni di interpunzione come «\» si è depositata una polvere che la rara digitazione non mai riesce ad asportare del tutto. Alfabeto e punteggiatura sono il materiale con cui costruiamo parole, frasi, periodi, racconti, romanzi. Guardando quei tasti dalla superficie più opaca mi domando chi abbia operato quella selezione che li ha posti ai margini del mio lavoro. È evidente, infatti, che io uso solo una parte del materiale che mi è offerto, e così noi tutti. Ma la domanda è: sono davvero io a operare la selezione?