Il reddito di cittadinanza e il pifferaio magico
Si parla ancora del reddito di cittadinanza, ma è più importante cercare di affermare l’importanza del lavoro come espressione della propria dignità e crescita (Da ilsussidiario.net di Giorgio Vittadini)
Con piglio provocatorio, ma forse neanche tanto, qualcuno si è di recente chiesto se la schiavitù non sia un’opzione percorribile nella società moderna. Sì, proprio la schiavitù: questa è la parola usata. Non forme di sfruttamento, peraltro abbondantemente accettate, ma proprio quello stato di possesso di un essere umano da parte di un altro essere umano che l’avvento del Cristianesimo ha stigmatizzato come disumano. Il ragionamento è: visto che disoccupazione, precarietà, incertezza, mancanza di libertà, super-lavoro sempre meno pagato sono già una realtà di fatto, perché non pensare di sancire uno status di assoluta sudditanza dei lavoratori nei confronti dell’impresa? D’altra parte, si fa notare, persino gli schiavi dell’antica Roma godevano di alcuni “asset” che potrebbero allettare anche molti poveri precari di oggi: vitto, alloggio, cure mediche, a volte anche formazione.