Non sarà un’app a risolverci il problema, ma un nuovo affetto
Accade sempre più spesso che padre o madre dimentichino i figli in auto. Dopo Pisa, ieri è successo a Crotone. Ma non sarà la tecnologia a salvarci (Da ilsussidiario.net di Carlo Bellieni)
La prima reazione sulla stampa alla morte accidentale della bambina pisana di un anno (accaduta il 17 maggio), chiusa in auto per otto ore al caldo, qual è stata? Usiamo alla svelta seggiolini con allarme per padri sbadati! Ed è un assurdo. Perché si tenta di sopperire con le norme e i protocolli o le app o gli allarmi ad una mente che vagola nell’empireo, presa freneticamente dal vortice postmoderno della corsa affannosa agli affari o all’impiego. Non è un problema del singolo genitore: è un vortice impietoso dentro cui viviamo senza accorgercene e che miete vittime, solitamente le persone più deboli o più ricattate dal lavoro. Come ben sappiamo, questo non è il primo caso: la cronaca ne registra numerosi purtroppo all’arrivare dell’alta temperatura, bambini dimenticati nelle auto dai padri o dalle madri sbadati, o depressi, o ansiosi, o ricattati dal lavoro. Due genitori proprio ieri a Crotone hanno lasciato il figlio di 4 anni in auto, chiuso a chiave, questa volta pare per andare alle giostre, e il bambino ha dovuto essere estratto dall’auto dalla polizia…