I nazionalisti più involuti delle scimmie portano il mondo al disastro
In “Il mercante di coralli”, la consapevolezza dello sgretolamento del mondo torna sempre, anche quando si parla di amore adolescenziale, di bisticci familiari, di semplici coralli rossi (Da Il Foglio di Matteo Matzuzzi)
“Questo Darwin disgustoso, che va dicendo che gli uomini sono discesi dalle scimmie, pare proprio che abbia ragione. Agli uomini non basta più essere divisi in popoli, no! Vogliono appartenere a determinate nazioni. Nazioni, capisci Salomon?! Un’idea del genere non viene in mente neanche alle scimmie. La teoria di Darwin mi pare ancora incompleta. Ma forse le scimmie discendono, a loro volta, dai nazionalisti, perché esse rappresentano un progresso”. E’ un fiume in piena, il conte Morstin, mentre con l’oste ebreo Salomon Pioniwski si lamenta del “mondo andato in malora”, ora che sulle macerie dell’Impero asburgico sono nate tante repubbliche che per visitarle tutte “c’era bisogno di un passaporto e di alcuni cosiddetti visti” . Lui che concepiva la propria esistenza solo con la divisa dei Dragoni austroungarici e che fece collocare davanti alla sua dimora un modesto busto del kaiser Francesco Giuseppe, poi fatto seppellire in una cassa sormontata dall’aquila bicipite, con tanto di corteo di preti e rabbini e campane a morto.