Marchionne contro i lavoratori? Bentivogli: su di lui false accuse
Parte della sinistra, soprattutto la Fiom, accusa Marchionne di aver prodotto disoccupazione e calpestato i diritti dei lavoratori. Da ilsussidiario.net, l’intervista a Marco Bentivogli (Cisl)
Pur mantenendo un profilo rispettoso per il dramma che sta vivendo Sergio Marchionne, in queste ore non sono mancate accuse anche dure sul suo operato come amministratore delegato di Fiat e Fca poi. Soprattutto il Manifesto e il governatore della Toscana Enrico Rossi hanno sparato le bordate più pesanti, dicendo i primi che con Marchionne “sono stati tolti diritti ai lavoratori” e il secondo portando cifre non corrispondenti alla realtà in un suo tweet sullo stato occupazionale dell’azienda (“gli occupati sono passati dai 120.000 dell’inizio degli anni Duemila ai 29.000 di oggi”; in realtà erano erano 44.653, ndr). Soprattutto, come ci ha detto Marco Bentivogli segretario generale della FIM CISL, “non si vuole dire che la Fiat quando è arrivato Marchionne era una azienda che stava per chiudere e dichiarare fallimento”. Ci sono altre accuse, ad esempio quella di aver infierito sugli operai dello stabilimento di Pomigliano, ma anche qui Bentivogli smentisce: “Era uno stabilimento praticamente chiuso, oggi è una fabbrica modello. Se una fabbrica chiude non rimane alcun diritto, sparisce tutto”.