Quando il Novecento riscoprì la filosofia di Giacomo Leopardi
Due volumi ripropongono gli scritti sul pensiero di Leopardi di Rensi e Tilgher, per i quali lo scrittore anticipa un approccio scettico, antidogmatico e antisistematico proprio della modernità (Da Avvenire di Alfonso Berardinelli)
Che Giacomo Leopardi sia stato non solo un grande poeta ma anche un vero filosofo, uno dei maggiori filosofi italiani, è diventato ormai un luogo comune. Filosofo soprattutto coerentemente materialista secondo alcuni,empirista secondo altri, o infine nichilista, benché eroicamente e generosamente morale nella sua compassione per la sorte infelice del genere umano, compassione che ispira solidarietà. Oggi Leopardi sembra interessare più per i suoi eccezionali scritti in prosa, lo Zibaldone e le Operette morali, che per le sue poesie, un po’ logorate dalla routine scolastica, o meglio dal modo scolastico di leggere poesia. Il pensiero di Leopardi (non va dimenticato) è il pensiero di un giovane: quasi tutte le sue opere maggiori sono state scritte prima o appena dopo i trent’anni.