“Il genocidio degli armeni e i miei 57 anni di silenzio”
La scrittrice e la visita del presidente Mattarella a Erevan, capitale dell’Armenia: «Mi sono sentita accettata come figlia dei sopravvissuti giunti in Veneto» (Dal Corriere della Sera di Stefano Lorenzetto)
Quando qualche settimana fa ha visto Sergio Mattarella scendere dalla scaletta dell’aereo a Erevan, capitale dell’Armenia, alla scrittrice Antonia Arslan, 80 anni, s’è allargato il cuore: «Era la prima volta di un presidente della Repubblica nella terra dei miei antenati. Come armena italiana, mi sono sentita finalmente riconosciuta. E anche come armena veneta. Pochi sanno che la Serenissima si salvò dalla bancarotta grazie a 40 mila ducati d’oro prestati dagli Scerimanian, che nel 1612 avevano aperto una sede a Venezia, terminale dei commerci fin dall’anno 1000. Il che spiega perché nel 1717 il doge Giovanni Corner concesse in perpetuo l’Isola di San Lazzaro degli Armeni al monaco cristiano Mechitar».