La tragedia di morire quando si vive più degli altri
Andrea Masi, 18enne, è morto l’altra notte per un incidente sul lavoro. Non amava studiare, voleva realizzarsi lavorando. Era riuscito a prendere in mano la sua vita (Da ilsussidiario.net di Mauro Leonardi)
Andrea Masi, 18enne, è morto l’altra notte per un incidente sul lavoro mentre sistemava una fibra ottica all’interno del parcheggio del centro commerciale Portello a Milano. Sembra che, a bordo di una piattaforma elevatrice, abbia sbattuto la testa contro lo stipite superiore di una trave. Andrea era un ragazzo come tanti, però, forse, non era solo un ragazzo come tanti. Era un ragazzo come tanti perché usava Instagram. L’ultima foto postata è di pochi minuti prima dell’incidente. Ha la didascalia “work” e lo ritrae con una felpa nera e una sigaretta in bocca. È un ragazzo come tanti perché il tam-tam della sua morte si diffonde — giusto il 2 novembre — attraverso i social e la sua prof. scrive lì, sul suo profilo, un ricordo commovente. Un tempo si sarebbe chiamata “lettera” ma oggi è un “post” e fa piangere perché parla di uno che entra a scuola bambino e ne esce uomo…