Formigoni. L’unica parola che ci viene in mente è persecuzione
Non bastano la condanna e il carcere a 72 anni. Giornali e grillini rivendicano il suo scalpo, la procura fa ricorso contro i domiciliari, il Senato lo priva della pensione. Deve morire di fame? (Da Tempi di Emanuele Boffi)
Contro Roberto Formigoni è in atto una persecuzione. Abbiamo cercato di immaginare una parola meno esplicita e più morbida di questa, ma non ce ne è venuta in mente nessuna di più adeguata: persecuzione. Dopo una sentenza quantomeno opinabile, l’ex governatore lombardo è stato condannato a 5 anni e 10 mesi in base a una legge barbara, la spazzacorrotti, figlia del giustizialismo balordo dei grillini. Ne sono così orgogliosi che quella è l’unica norma che si sentono in grado di rivendicare (anche perché, su tutto il resto, stanno a zero. Uno zero che nessun mandato saprà mai aumentare). Quando, solo qualche mese fa, questi sciagurati si sono accorti di non aver combinato nulla (e gli elettori, infatti, li avevano puniti nelle urne), qual è stato l’unico risultato che Beppe Grillo ha saputo rivendicare? La spazzacorrotti, appunto. O meglio ancora (e dite voi se questo non è accanimento ad personam): lo scalpo di Formigoni…