Prendere in prestito la realtà e farne una fiaba “più vera”
La casa editrice ReNoir ha lanciato “La famiglia Guareschi a fumetti”. Giovannino non ebbe bisogno di inventare, gli bastò guardarsi intorno (Da ilsussidiario.net)
“Un povero scribacchino s’arrabatta per creare dei personaggi da usare nelle sue storie ed ecco che, quando li ha trovati, questi personaggi a uno a uno lo abbandonano. Io ne avevo trovati sei: don Camillo e Peppone per le storie, diciamo, esterne, tipo esportazione. Albertino, la Pasionaria, Margherita e il cane Amleto per le storie interne, tipo famiglia. Amleto è stato il primo a lasciarmi: in modo banale, finendo i suoi giorni sotto un autocarro. Il secondo è stato Albertino, in modo ancora più banale, diventando, cioè, capofamiglia. Adesso anche la Pasionaria ha abbandonato la mia piccola azienda passando dal settore letterario al settore lattiero-caseario. Dite che la colpa è mia perché avrei dovuto bloccare Albertino e la Pasionaria al momento giusto non permettendo loro di invecchiare e mantenendoli sugli otto o dieci anni?