La trappola dei lavori che rubano il tempo, promettono libertà ma divorano le famiglie
Dal film «Sorry we missed you» di Ken Loach al caso di Cédric Chouviat, i nuovi precari: sono autisti, motociclisti, ciclisti, che affollano le nostre metropoli portando pasti, pacchi e lettere. (Dal Corriere della Sera, di Antonio Polito)
La notizia era a una colonna sul Corriere, in una pagina interna. Se non avessi visto la sera prima l’ultimo film di Ken Loach, «Sorry we missed you», forse non l’avrei neanche letta: «Fattorino morto per un controllo», diceva il titolo. Cédric Chouviat, 42 anni, padre di cinque bambini, viene fermato dalla polizia a Parigi mentre guida lo scooter che gli serve per fare consegne, ogni giorno dalle sei del mattino: si innervosisce, gli agenti anche, partono insulti e spintoni. La situazione degenera, i poliziotti lo buttano giù, ventre a terra, per mettergli le manette. Gli si ferma il cuore, gli agenti stessi gli praticano il massaggio cardiaco, muore dopo tre giorni di coma. Frattura della laringe, pare che sia un pericoloso effetto collaterale della tecnica del «placcaggio ventrale». La polizia parigina è sotto accusa. Ma fermiamoci prima: un uomo di 42 anni, cinque figli, che per vivere fa consegne con lo scooter, dalle sei del mattino…