Morto Alessandro Pivetta, da 15 anni in «minima coscienza»
Si è spento il 34enne ex calciatore che con tutta la sua vita, insieme a papà Giancarlo e mamma Loredana, ha testimoniato l’amore alla vita sempre. Sedazione profonda per le ultime ore (Da Avvenire di Lucia Bellaspiga)
Dal giorno di Ferragosto del 2005 Alessandro Pivetta era in quello che gli scienziati chiamano «stato di minima coscienza». Un incidente d’auto a vent’anni aveva fermato la sua corsa di atleta. Giocava infatti a calcio in serie B e per questo non aveva mai voluto prendere la patente, temendo di farsi male. Alla guida c’era un amico. In questi 15 anni Alessandro con i suoi genitori Giancarlo e Loredana non ha però mai smesso di testimoniare il valore della vita e donare tutto se stesso: la voce della sua famiglia si era sempre alzata chiara e forte per dire che la vita ha senso fino all’ultimo respiro. Nel nome di Alessandro si era costituita un’associazione, gli Amici di Ale, e a Pordenone stava per sorgere una Casa dei risvegli. Alessando, 34 anni, è morto, lasciando dietro di sé una scia di luce i cui segnali «Avvenire» ha raccontato più volte nel corso degli anni.