Una fiducia fondata
Sembra che in Italia ancora non si abbia fiducia nella collaborazione virtuosa tra pubblico e privato. Lo si vede anche nel caso delle fondazioni bancarie (Da ilsussidiario.net, di Giorgio Vittadini)
Si sta parlando molto in questi giorni di un bene immateriale, per certi versi ancora più necessario dei denari che devono essere stanziati per superare i danni della pandemia: la fiducia. “Andrà tutto bene”, leggevamo sui balconi, perché avevamo bisogno di incoraggiarci di fronte allo shock dell’emergenza sanitaria e dell’isolamento. Oggi serve un altro tipo di fiducia, che tocchi dinamiche più profonde, quelle che riguardano la coesione sociale e l’immagine stessa di Paese che vogliamo costruire. A questo riguardo, un tema più che mai strategico che dovrà essere affrontato è quello del rapporto, mai davvero risolto nell’immaginario degli italiani, tra pubblico e privato.