• Chi siamo
  • Attività
  • Video
  • Archivio
  • Sostienici
  • Statuto
  • Organi
  • Contatti
Email:
info@fondazionesanbenedetto.it
Fondazione San BenedettoFondazione San Benedetto
  • Chi siamo
  • Attività
  • Video
  • Archivio
  • Sostienici
  • Statuto
  • Organi
  • Contatti

Fissiamo il Pensiero

  • Home
  • Fissiamo il Pensiero
  • La nostra Capitale della Cultura

La nostra Capitale della Cultura

  • Data 22 Gennaio 2023

di Jean Clair

da «L’inverno della cultura», ed. Skira

 

Baudelaire ammetteva che il culto delle immagini era sempre stato “la sua grande, unica, primitiva passione”. Non parlava della cultura delle immagini, parlava di culto. Il culto da lui votato a Rubens, Goya o Delacroix non è un’adorazione dell’uomo in quanto uomo, un’autocelebrazione, un’antropolatria che di secolo in secolo si fa indubbiamente più ributtante, ma è il tentativo di presentire, nell’opera creata dalla mano dell’uomo, un infinito non circoscrivibile in un’immagine, alla stessa stregua dell’ortodosso che, attraverso l’icona e la sua venerazione, vuole rendere grazie alla divinità.

Baudelaire si trova nel bel mezzo di quel periodo – segnato da Fichte, Hegel e Nietzsche – che vede instaurarsi in Germania il processo di Selbstvergötterung, l’autodeificazione dell’uomo. Kirilov, nei Demoni di Dostoevskij, dirà: “[Sono] Dio, mio malgrado”. E Antonin Artaud, nel 1947: “Non perdonerò mai a nessuno / di aver potuto essere insozzato da vivo / per tutta la mia esistenza / e ciò / unicamente a causa del fatto / che ero io / a essere dio/ veramente dio¹”.

Ma Baudelaire rimane un uomo di compassione, cui il Superuomo è estraneo, così come il suo culto delle immagini è agli antipodi del Kulturell dei filosofi che si arrogano di uno Spirito onnipotente. Dice anche, a proposito dell’arte, che è piena di “ardenti singhiozzi” e che lui non concepisce “un tipo di Bellezza in cui non ci sia dell’Infelicità”. Tutte cose che ci sono diventate quasi incomprensibili.

Chiese, pale d’altare, liturgie, magnificenza delle funzioni religiose: i tempi antichi praticavano la cultura del culto. Musei, “installazioni”, mostre, fiere dell’arte: oggi ci si dedica al culto della cultura. Dal culto ridotto alla cultura, dalle effigi sacre degli dei ai simulacri dell’arte profana, dalle opere d’arte ai rifiuti delle avanguardie, nello spazio di cinquant’anni siamo caduti nel “culturale”: affari culturali, prodotti culturali, attività culturali, passatempi culturali, animatori culturali, gestori delle organizzazioni culturali, direttori dello sviluppo culturale e, perché no?, “mediatori della nuova cultura”, “intermediari della creazione” e anche “direttori del marketing culturale”… Tutta un’organizzazione complessa della vita dello spirito, o meglio delle spoglie dell’antica cultura, con la sua curia, la sua clericatura, le sue eminenze grigie, i suoi sinodi, i conclavi, i concili, gli ispettori alla Creazione, i turiferari e gli imprecatori, i papi e gli inquisitori, i guardiani della fede e i mercanti del Tempio…

Nella vita quotidiana, per essere in tono con questa inflazione culturale, ci si metterà a salmodiare sulla parola “cultura”: “cultura d’impresa”, “cultura del management” (negli affari),” cultura dello scontro” (in uno sciopero), “cultura dell’insicurezza” (il partito socialista), “cultura delle relazioni sociali” (in una fabbrica), “cultura del pallone” (nel calcio)… Invocata a ogni piè sospinto, la parola è diventata ormai il jingle dei particolarismi, delle idiosincrasie, del reflusso gastrico, un rutto di tic collettivi, una formula magica dei gruppi, delle coorti o delle bande che ne hanno perso l’uso. Se prima aspirava all’universale, la cultura non è ormai che l’espressione di riflessi condizionati, di soddisfazioni zoologiche.

Nel mio ruolo di direttore di un museo, ogni anno mi veniva chiesto di definire il mio “PC”, ossia il mio “progetto culturale”. Alla domanda era allegato un formulario. Lo leggevo perplesso. Quale può essere il progetto di un museo che custodisce un patrimonio? Oggi che, con il passare degli anni, gli amministratori, gli ex allievi dell’École Nationale d’Administration, i laureati dell’École polytechnique e i direttori finanziari sono diventati i veri padroni dei musei, si scopre che stendere un “PC” equivale a sfruttare – sotto la doppia autorità di un “direttore dello Sviluppo” e di un “direttore della Comunicazione” – i “depositi culturali” di cui si ha la salvaguardia nello stesso modo in cui si sfrutterebbero gli strati di carbone o le sacche di petrolio. Scopo della “comunicazione” sarà allora trovare nuove esche, nuovi mieli per attirare le bestie di passaggio.

Tag:Brescia 2023, Capitale della Cultura, Jean Clair

  • Condividi
piergiorgio

Articolo precedente

La gioia di vivere e il dispotismo dell’intrattenimento
22 Gennaio 2023

Prossimo articolo

Incontro con il vicedirettore del Foglio Maurizio Crippa
28 Gennaio 2023

Ti potrebbe interessare anche

Tra guerre e fake news non smettiamo di farci domande
28 Giugno, 2025

Veniamo da una settimana che otto giorni fa si era aperta con i fuochi di una nuova guerra, quella fra fra Stati Uniti e Iran, che fortunatamente, almeno per ora, …

I laureati, la fotografia del paese e la sfida della formazione
21 Giugno, 2025

Pochi giorni fa è stato presentato il Rapporto annuale Almalaurea che analizza il profilo e la condizione occupazionale dei laureati in Italia. Si tratta dell’analisi più autorevole e documentata sul …

Quell’ultimo desiderio di bene che vince la sfiducia
14 Giugno, 2025

«È innegabile che al fondo di tutto il nostro disagio, di tutta la nostra solitudine, di tutto il nostro malessere, al fondo di tutto questo, sta un ultimo desiderio di bene. Se così non fosse, se non fossimo fatti per questo bene, non proveremmo orrore e disgusto per il male. Ma allora è proprio questo infinito desiderio di bene che ci sfida e in qualunque situazione può riaprire la partita. Perché se gli diamo credito ci costringe ad alzare la testa e a cercare». Lo scrive Emilia Guarnieri, insegnante e per molti anni presidente del Meeting di Rimini, nell’articolo che vi invitiamo a leggere questa settimana, pubblicato pochi giorni fa sul quotidiano online il sussidiario.

Lo scenario in cui si gioca questa sfida è quello di oggi segnato da un’esplosione di violenza insensata che, dalle guerre alle pareti domestiche, sembra non conoscere limiti. Insieme ci sono la crisi delle nostre democrazie liberali e il clima di sfiducia che pervade la società e avvelena le relazioni. In questa situazione pensare che la soluzione sia «staccare la spina» e rifugiarsi in una comfort zone è solo una misera illusione. È una forma di alienazione che stacca la spina prima di tutto da se stessi. L’invito è invece a ripartire dal desiderio di bene che resiste nel cuore di ciascuno, a fargli spazio dentro tutte le contraddizioni e le difficoltà in cui ci troviamo. Questo è anche ciò che ci interessa più di ogni altra cosa nelle proposte che facciamo come Fondazione San Benedetto.

Cerca

Categorie

  • Fissiamo il Pensiero
  • I nostri incontri
    • I nostri incontri – 2015
    • I nostri incontri – 2016
    • I nostri incontri – 2017
    • I nostri incontri – 2018
    • I nostri incontri – 2019
    • I nostri incontri – 2021
    • I nostri incontri – 2022
    • I nostri incontri – 2023
    • I nostri incontri – 2024
    • I nostri incontri – 2025
  • Mese Letterario
    • 2010 – I Edizione
    • 2011 – II Edizione
    • 2012 – III Edizione
    • 2013 – IV Edizione
    • 2014 – V Edizione
    • 2015 – VI Edizione
    • 2016 – VII Edizione
    • 2017 – VIII Edizione
    • 2018 – IX Edizione
    • 2019 – X Edizione
    • 2021 – XI Edizione
    • 2023 – XIII Edizione
    • 2024 – XIV Edizione
    • 2025 – XV Edizione
  • Scuola San Benedetto – edizioni passate
  • Tutti gli articoli

Education WordPress Theme by ThimPress. Powered by WordPress.

VUOI SOSTENERCI?

Siamo una fondazione che ha scelto di finanziarsi con il libero contributo di chi ne apprezza l’attività

Voglio fare una donazione
Borgo Wührer, 119 - 25123 Brescia
info@fondazionesanbenedetto.it

Resta sempre aggiornato

Iscriviti subito alla nostra newsletter per non perderti le attività e gli eventi organizzati dalla Fondazione San Benedetto.

Iscriviti

Sito Web sviluppato da Nida's - Nati con la crisi.

Copyright © Fondazione San Benedetto Educazione e Sviluppo

Mappa del sito | Privacy Policy | Cookie Policy

Sito Web sviluppato da Nida's - Nati con la crisi.

Privacy Policy | Cookie Policy