Benedetta primavera. Storia della nostra incontenibile voglia di rinascere
(Da Il Foglio, di Maurizio Crippa)
“Primavera non bussa, lei entra sicura / come il fumo lei penetra in ogni fessura”, cantava De André interpretando a suo modo – il modo dell’amore che travolge come una chimica sconosciuta – l’epitaffio di “Trainor, il farmacista” di Edgar Lee Masters. Oggi che da ogni fessura che teniamo sbarrata entra una minaccia più letale dell’amore, estatico o carnale, che si risveglia a primavera, è lo stesso impossibile non aprire le finestre, non uscire sul balcone chi ce l’abbia e lasciarsi incantare dalla primavera che arriva sicura, là fuori.