• Chi siamo
  • Attività
  • Video
  • Archivio
  • Sostienici
  • Statuto
  • Organi
  • Contatti
Email:
info@fondazionesanbenedetto.it
Fondazione San BenedettoFondazione San Benedetto
  • Chi siamo
  • Attività
  • Video
  • Archivio
  • Sostienici
  • Statuto
  • Organi
  • Contatti

Fissiamo il Pensiero

  • Home
  • Fissiamo il Pensiero
  • La crisi politica e la vita che incombe

La crisi politica e la vita che incombe

  • Data 24 Luglio 2022

 

di Marina Corradi

da Avvenire – 23 luglio 2022

 

Nessuno l’ha sentita. Eppure Diana, 18 mesi, abbandonata sola per sei giorni in una casa alla periferia est di Milano, deve avere pianto, deve avere chiamato. La mamma, presa da chissà quale tragico sbandamento, l’avrà forse anche sedata con la benzodiazepina trovata accanto al lettino: ma in sei giorni Diana deve essersi pure svegliata. L’hanno trovata già rigida nell’appartamento di Ponte Lambro, vicino all’aeroporto di Linate. Il biberon era vuoto. Diana è morta di sete, nella città schiacciata dai 40 gradi.

La sua agonia silenziosa, nel week-end sonnolento, nei passi lenti dei vicini sulle scale, è qualcosa, fra tanti orrori che leggiamo, di ancora inedito, almeno a Milano. La mamma, Alessia, 36 anni, separata, era andata nella Bergamasca con un compagno. «La bambina è al mare, con mia sorella », gli aveva detto. E in quei sei giorni i due sono perfino tornati a Milano per degli impegni dell’uomo: e no, Alessia non è nemmeno passata da casa. E forse Diana ancora era viva. Meno terribile è il gesto di una madre squilibrata che uccide in un impeto di follia. Ma questo dimenticare e lasciare morire, sola, una bambina, è al di là del tollerabile.

A Milano, non in una porzione di terra disperata. A cinque minuti d’auto dall’aeroporto di Linate affollato, taxi che vanno e vengono, valigie gonfie, frenesia di vacanze. Accidenti, il volo è in ritardo di tre ore, per ingannare il tempo si sta sullo smartphone. In quanti, ignari, chattavano con gli amici, mentre a cinque minuti da lì una bambina chiamava.

Ci sono tanti modi per morire. Quello toccato alla piccola Diana è il peggiore: e non solo per la sete, il caldo e la fame, ma perché certamente lei chiamava la mamma. I bambini, quando sono soli, vogliono semplicemente la mamma. La aspettano, certi che verrà. Quella mamma non è arrivata. Quale malattia mentale, quale sotterranea avversione alla figlia doveva covare in sé, per abbandonarla così? E non era nemmeno la prima volta. Le altre volte, però, era tornata in tempo. Questa, no. «Sapevo che poteva succedere», ha detto semplicemente al magistrato che l’ha mandata in carcere.

Le vicine attonite, nella piazzetta dove si va con i passeggini. Diana, dicono, era silenziosa, magra, ma curata. I suoi vestitini sono ancora stesi ad asciugare sul balcone. Sventolano debolmente al vento bollente di questo luglio, come i palloncini bianchi che qualcuno ha appeso al cancello della casa, già sgonfi nel caldo. Sembrano bandiere bianche: come di una resa.

Sì, ci si arrende, non si riesce proprio a capire. E in verità, parlo di me almeno, non si capisce neanche Dio: dov’era, e perché muti i suoi angeli, in questo luglio africano, sopra quella periferia di Milano.

Un buco nero. I buchi neri non esistono solo nelle galassie. Ce ne è anche, carsici, fra le nostre case. Ogni tanto ne emerge uno. Questo di Ponte Lambro, è una vertigine infinita. E non solo il caldo, la sete, il biberon vuoto ti tormentano. È che Diana chiamava la mamma. E fino all’ultimo istante, nell’agonia, era certa che sarebbe arrivata.

https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/il-tradimento-d-una-madre-le-domande-senza-risposta

  • Condividi
piergiorgio

Articolo precedente

Scalfari, il cercatore dell’Assoluto che ha liquidato un popolo
24 Luglio 2022

Prossimo articolo

La politica malata e l’amore per la realtà
31 Luglio 2022

Ti potrebbe interessare anche

L’onda della realtà e il desiderio, conversazione con Recalcati
18 Ottobre, 2025

Questa settimana abbiamo scelto come proposta di lettura una conversazione con lo psicoanalista Massimo Recalcati pubblicata nei giorni scorsi sul Sole 24 Ore dopo l’uscita del suo ultimo libro, “La luce e l’onda. Cosa significa insegnare” (Einaudi). Dei numerosi spunti che offre ne segnaliamo in particolare due particolarmente interessanti. Il primo riguarda l’insegnamento. Oggi la scuola è ridotta ad «asilo sociale o ad azienda che dispensa informazioni». Per Recalcati occorre «cambiare passo», ritrovare la figura del maestro che spinge il bambino nell’impatto con l’onda della realtà. Il secondo spunto è il desiderio come fuoco che rende viva la nostra vita. «Il desiderio – sottolinea Recalcati – è una potenza che allarga l’orizzonte della nostra vita. In fondo non è tanto importante avere una vita lunga. Importante è piuttosto avere una vita ricca, ampia, larga, una vita animata, scossa, resa più viva, dal desiderio. Il desiderio è il contrario del discontinuo, della rincorsa affannosa di quello che illusoriamente ci farebbe felici. È una nostra vocazione. Il desiderio emerge così, come una nostra inclinazione singolare, un nostro talento».

«Dilexi te», amare i poveri per riscoprirsi amati da Cristo
11 Ottobre, 2025

Il 9 ottobre è stata pubblicata l’esortazione apostolica «Dilexi te», il primo documento a firma di Papa Leone XIV. È dedicata all’amore verso i poveri. Un documento da leggere che segna questo inizio del suo pontificato e che si pone in continuità con l’ultima enciclica di Papa Francesco pubblicata un anno fa con il titolo «Dilexit nos», sul Sacro Cuore di Gesù. In questo modo si vuole sottolineare come l’esperienza dell’amore di Cristo e la concretezza della cura della Chiesa verso i poveri siano inscindibili. Non sono separabili, non c’è l’una senza l’altra. Tutti temi che non sono certo sotto i radar dell’informazione o delle cronache abituali, e che per molti aspetti possono spiazzare. Il Papa arriva addirittura a definire la cura per i poveri «il nucleo incandescente della missione ecclesiale». Non ne tratta in termini sociologici. Precisa subito che «non siamo nell’orizzonte della beneficenza, ma della Rivelazione». In un commento sull’Osservatore Romano, che vi invitiamo a leggere, Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, scrive che «la centralità dell’amore ai poveri è nel cuore del Vangelo stesso e non può dunque essere derubricata a “pallino” di alcuni Pontefici o di determinate correnti teologiche, né può essere presentata come una conseguenza sociale e umanitaria estrinseca alla fede cristiana e al suo annuncio». Anche di questo avremo modo di parlare direttamente con lo stesso Tornielli che sarà a Brescia il prossimo 24 ottobre su invito della Fondazione San Benedetto.

Un’alternativa europea alla legge del più forte
4 Ottobre, 2025

La gravissima situazione della Terra Santa, la guerra in Ucraina che non accenna a fermarsi, sono solo i due scenari più esplosivi per il loro carico di violenza insensata, morte e distruzione, alle porte di casa nostra, senza dimenticare quanto sta accadendo purtroppo in molti altri angoli del mondo dall’Africa ad Haiti, per arrivare al Myanmar, e di cui non si parla mai. Non è il tempo delle polemiche. Soffiare sul fuoco delle contrapposizioni in questa situazione è quanto di più sterile si possa fare. Diventano armi di distrazione di massa che impediscono di considerare le emergenze reali a cominciare da quelle delle popolazioni indifese che da Gaza a Kiev subiscono gli effetti della violenza. E la prima emergenza adesso è la costruzione della pace. Ci riconosciamo totalmente nel giudizio espresso nel volantino diffuso in questi giorni da Comunione e Liberazione che vi invitiamo a leggere. In tale contesto, crediamo che il compito dell’Europa, ancor di più oggi, sia decisivo per dar corpo a percorsi alternativi che non siano basati sulla legge del più forte. Come ha più volte sottolineato anche nelle ultime settimane il presidente Mattarella si tratta di «fare l’Europa per superare la logica del conflitto e delle guerre, per evitare l’oppressione dell’uomo sull’uomo, per ribadire la dignità di ogni essere umano, di ogni persona». Oggi questa è l’unica strada praticabile che abbiamo di fronte per dare un futuro alle nostre democrazie. Su questo come Fondazione San Benedetto proporremo nei prossimi mesi iniziative specifiche. Certamente l’Europa si trova di fronte a un bivio ineludibile: procedere verso una progressiva decadenza diventando irrilevante e tradendo le grandi promesse da cui era nata, oppure ritrovare una propria identità originale alternativa alle autocrazie che oggi dominano il mondo. Su questi temi vi invitiamo a leggere, come spunto di riflessione, l’articolo di Allister Heath, editorialista del quotidiano britannico The Telegraph.

Cerca

Categorie

  • Fissiamo il Pensiero
  • I nostri incontri
    • I nostri incontri – 2015
    • I nostri incontri – 2016
    • I nostri incontri – 2017
    • I nostri incontri – 2018
    • I nostri incontri – 2019
    • I nostri incontri – 2021
    • I nostri incontri – 2022
    • I nostri incontri – 2023
    • I nostri incontri – 2024
    • I nostri incontri – 2025
  • Mese Letterario
    • 2010 – I Edizione
    • 2011 – II Edizione
    • 2012 – III Edizione
    • 2013 – IV Edizione
    • 2014 – V Edizione
    • 2015 – VI Edizione
    • 2016 – VII Edizione
    • 2017 – VIII Edizione
    • 2018 – IX Edizione
    • 2019 – X Edizione
    • 2021 – XI Edizione
    • 2023 – XIII Edizione
    • 2024 – XIV Edizione
    • 2025 – XV Edizione
  • Scuola San Benedetto – edizioni passate
  • Tutti gli articoli

Education WordPress Theme by ThimPress. Powered by WordPress.

VUOI SOSTENERCI?

Siamo una fondazione che ha scelto di finanziarsi con il libero contributo di chi ne apprezza l’attività

Voglio fare una donazione
Borgo Wührer, 119 - 25123 Brescia
info@fondazionesanbenedetto.it

Resta sempre aggiornato

Iscriviti subito alla nostra newsletter per non perderti le attività e gli eventi organizzati dalla Fondazione San Benedetto.

Iscriviti

Sito Web sviluppato da Nida's - Nati con la crisi.

Copyright © Fondazione San Benedetto Educazione e Sviluppo

Mappa del sito | Privacy Policy | Cookie Policy

Sito Web sviluppato da Nida's - Nati con la crisi.

Privacy Policy | Cookie Policy