“Siamo al punto d’arrivo di un processo iniziato vent’anni fa, che ha portato a un’impreparazione sempre più grave”. E’ la fotografia dello stato della scuola fatta da Paola Mastrocola nel suo ultimo libro “Il danno scolastico. La scuola progressista come macchina della disuguaglianza”. In classe si fanno progetti ma non si fa più lezione, l’asticella è sempre più bassa e l’esito positivo è quasi diventato obbligatorio. “Oggi gli studenti arrivano alle superiori senza saper scrivere e senza sapersi esprimere correttamente” spiega in un’intervista al settimanale Io Donna. Nel libro critica la cultura progressista, causa di questa “catastrofe”. Che ha danneggiato i più deboli.
Nell’epoca di Netflix ripensando a quanto nel 1996 immaginava lo scrittore americano David Foster Wallace. Ne parla in un articolo sul Foglio Mariarosa Mancuso. “Lavorando di fantasia – scrive – immaginò sistemi televisivi che avrebbero controllato lo spettatore fingendo di coccolarlo, e di seguire i suoi gusti”. E oggi, sempre più sotto il dominio degli algoritmi, si può dire che ci siamo.
La proposta di questa settimana è la lettura di un breve testo di Dino Buzzati che sembra parlare a tutti noi in questi tempi di pandemia. Si tratta di “Un deplorevole malinteso” tratto dalla raccolta “In quel preciso momento”, al quale ilsussidiario.net ha dedicato un articolo. Buzzati vola alto e cerca di guardare più in là, in quel fondo misterioso e doloroso, in quella contraddizione ineliminabile e senza rimedio nella condizione umana di cui troppo spesso ci si dimentica.
Iperconnessi, viviamo in uno spazio vasto e solitario. Rimbalziamo da un click all’altro stravolti dall’ansia. Aspettiamo lo scontro, la polemica, il complotto, immersi nelle nostre comunità virtuali. Da pochi giorni è uscito in Italia il saggio di Tom Nichols “Il nemico dentro” (Luiss University Press). Proponiamo alcuni stralci da una sua recente intervista al Foglio.
Nei giorni scorsi il Papa ha aperto il Sinodo definendolo “l’avvenimento ecclesiale più importante dopo il Concilio Vaticano II”, eppure leggendo i giornali si trova poco o nulla di questo. Viene dato ampio spazio ad articoli e servizi che fanno diventare il Papa un leader ambientalista, ma di quanto sta succedendo nella Chiesa, chiamata a interrogarsi sul suo destino, non si parla. Segnaliamo perciò l’articolo di Matteo Matzuzzi pubblicato su Il Foglio del 16 ottobre dedicato al percorso sinodale avviato dal Papa. Il punto di partenza è un’evidenza: la cristianità non c’è più, la fede non costituisce più un presupposto ovvio del vivere comune.
Il prossimo 11 novembre ricorrono i 200 anni dalla nascita di Dostoevskij. Quel giorno a Brescia la Fondazione San Benedetto, in collaborazione con il Centro Teatrale Bresciano, la Fondazione Russia Cristiana e l’Associazione Mese Letterario, proporrà dalle 20.30 una serata speciale su Dostoevskij al Teatro Sociale. Nei prossimi giorni verrà inviata una newsletter con il programma della serata e con tutte le informazioni per partecipare. In vista di tale appuntamento questa settimana segnaliamo da ilsussidiario.net l’intervento di Mauro Giuseppe Lepori in occasione della presentazione a Roma della nuova edizione del libro di Vladimir Solov’ëv su Dostoevskij.
A 35 anni dalla sua morte un libro-inchiesta svela un aspetto sconosciuto dell’artista dell’eccesso. Come racconta Antonio Socci in un articolo su Libero del 27 settembre il re della pop-art era profondamente ancorato alla fede cattolica. Non a caso il punto di arrivo della sua opera fu la mostra dedicata all’Ultima Cena di Leonardo che allestì a Milano nel 1987. Quasi un testamento spirituale.
Due figlie che con il loro fidanzato uccidono la madre. Il caso dell’omicidio della ex vigilessa in Val Camonica lascia senza parole. E’ la fredda lucidità del male coperta dalle menzogne. “Eppure è una possibilità presente, per tutti. Non serve un curriculum criminale e non è colpa della società”, si legge nell’editoriale di Piergiorgio Chiarini su Bresciaoggi. Di fronte a questo “restano le domande su quale sia il senso di tutto ciò, per non lasciare che l’ultima parola sia quella di un male diabolico e invisibile che altera la misura stessa dell’umanità”.
Jadwiga Pinderska Lech, presidente della Fondazione vittime di Auschwitz-Birkenau, tiene viva la memoria di quanto avvenne nel campo di sterminio. Oggi lavora ad Auschwitz nella stanza che fu di Eduard Wirths, il capo di Mengele. In un’intervista al Corriere ripercorre la sua esperienza con un finale spiazzante tutto da leggere.
L’11 Settembre è solo un anniversario da ricordare, destinato a sbiadirsi nell’inevitabile scorrere del tempo? Riro Maniscalco quel giorno di vent’anni fa era a New York. Lo ricorda su ilsussidiario.net e aggiunge: “Quello che spero di non dimenticare mai è quel desiderio, quella fame di vita che quel giorno ci assalì tutti, quella percezione netta di ciò che nella nostra esistenza conta e di quello che non conta, di quel che ha valore e quel che non ne ha, che siamo fatti per la vita e non per la morte, quel lampo di consapevolezza che ti fa vedere quanto siamo affamati di bene e capaci di male”.
Ritorna da oggi il nostro appuntamento domenicale con «Fissiamo il pensiero». Lo riproponiamo visto il successo e il seguito che ha avuto nel corso dell’ultimo anno. Nel marasma di informazioni, dati e commenti che ogni giorno ci piovono addosso è un’occasione per richiamare l’attenzione su fatti, notizie e giudizi che meritano di essere sottratti alla generale distrazione. La proposta di oggi è l’intervista tratta da Bresciaoggi del 2 settembre allo scrittore e blogger Paolo Nori, finalista al Premio Campiello, per il suo libro Sanguina ancora (Mondadori) dedicato all’«incredibile vita» di Fëdor Dostoevskij.
Quello di oggi è l’ultimo «Fissiamo il pensiero» prima di una breve pausa estiva. Proponiamo la lettura del commento di Massimo Gramellini dal Corriere dell’8 luglio dedicato al gesto dell’allenatore della nazionale spagnola Luis Enrique dopo la sconfitta nella partita con l’Italia che ha colpito molti. L’estate e le vacanze possono essere anche un’occasione favorevole per riscoprire la bellezza di leggere. Insieme all’appuntamento di questa settimana troverete perciò anche alcuni suggerimenti di libri che vi segnaliamo per la lettura.