Lo stillicidio di morti sul lavoro di questi ultimi giorni colpisce perché al di là di dati e statistiche, di denunce e recriminazioni, dietro ogni vittima c’è una vita unica. Come quella di Luana D’Orazio, operaia di vent’anni, rimasta stritolata nell’orditoio di una fabbrica tessile a Prato. Sul Corriere della Sera del 5 maggio la scrittrice Silvia Avallone ne ripercorre la storia che proponiamo alla lettura. “Lavorare e morire per quei quattro soldi che coincidono con un po’ di rispetto e di speranza: la trama della Storia è fatta soprattutto da persone così, che non hanno monumenti”.
Venerdì 7 maggio alle 20.45 è in programma l’ultimo appuntamento del Mese Letterario 2021 con una serata straordinaria insieme a Edoardo Rialti su “I miei tesori perenni… Solitudine e poesia in Emily Dickinson”. Sarà possibile seguire l’incontro in diretta sul canale YouTube dell’Associazione Mese Letterario. La partecipazione è libera. Scrittore e traduttore di importanti opere della letteratura anglo-americana, Edoardo Rialti ha partecipato al Mese Letterario sin dalla prima edizione distinguendosi per la singolare capacità di rendere vivi e interessanti gli autori presentati.
“L’Istat ci ha comunicato di recente che, complice anche il Covid, in Italia nel 2020 i morti sono stati 746 mila e i nuovi nati 404 mila. Un dato agghiacciante nel suo significato sociale e culturale”. Un dato che Sergio Belardinelli in un articolo sul Foglio rilegge con una chiave originale alla luce di un’affermazione di Hannah Arendt: “Il miracolo che salva il mondo, il dominio delle faccende umane dalla sua normale, naturale rovina è in definitiva il fatto della natalità in cui è ontologicamente radicata la facoltà dell’azione”.
«Cosa è l’utilità e il compimento della vita, se per alcuni dura un battito d’ali, per altri è lunghissima e per chiunque è compiuta in un modo incomprensibile, ben lontano dalla nostra idea, spesso funzionalista e moralista, di utilità e di merito». È la domanda posta nell’articolo di Giorgio Vittadini dedicato all’esperienza di una giovane coppia che ha accolto una figlia morta dopo un mese. Una testimonianza pubblicata sul ilsussidiario.net che segnaliamo per la lettura questa settimana.
«Dovrò essere molto esplicito: quando un Paese una società, una civiltà arriva a legalizzare l’eutanasia, perde ai miei occhi ogni diritto al rispetto». A dirlo lo scrittore francese Michel Houellebecq in un intervento pubblicato qualche giorno fa sul quotidiano Le Figaro di cui riproponiamo un estratto. Parole molto forti che richiamano quelle scritte contro l’aborto negli anni ’70 da un altro intellettuale controcorrente come Pier Paolo Pasolini. L’intervento di Houellebecq arriva alla vigilia del dibattito nel parlamento francese sul disegno di legge per legalizzare l’eutanasia e punta a colpire un’opinione pubblica sempre più assuefatta ai nuovi canoni della mentalità dominante.
La Fondazione San Benedetto augura a tutti Buona Pasqua! Un augurio che oggi facciamo proponendo la lettura di una poesia dedicata alla Pasqua di Ada Negri, grande poetessa vissuta in queste terre di Lombardia, a torto nascosta o poco conosciuta. In questo momento difficile segnato dalla pandemia i suoi versi sembrano suonare quasi come una provocazione. Eppure proprio nell’annuncio inaudito della risurrezione si apre la possibilità di fondare una speranza capace di reggere davvero la sfida del tempo. L’impossibile esiste e ha a che fare con questo nostro mondo. E’ una semplice questione di ragione e di buon senso che la nostra speranza non può essere affidata ai soli vaccini, senza nulla togliere alla loro fondamentale importanza per contribuire a uscire dalla situazione attuale.
Nei giorni scorsi la Corte costituzionale federale tedesca ha ingiunto al presidente della Germania di non firmare la legge con cui il Parlamento approva il Recovery Fund fino a quando la Corte stessa non decida della sua costituzionalità. Una questione apparentemente tecnica che nasconde però un problema molto più grande che riguarda la natura e il futuro dell’Europa. Su questo tema segnaliamo l’articolo di Rocco Buttiglione pubblicato sul quotidiano online ilsussidiario.net. “Abbiamo bisogno di un’Europa politica. Sono perfettamente consapevole di quanto sia difficile aprire il tema della riforma dei Trattati – scrive Buttiglione -, ma per garantire la pace e la prosperità futura dei nostri popoli dobbiamo affrontarlo. Anzi, per dirla tutta, non abbiamo bisogno di una nuova versione migliorata dei Trattati. Abbiamo bisogno di una Costituzione europea”.