• Chi siamo
  • Attività
  • Video
  • Archivio
  • Sostienici
  • Statuto
  • Organi
  • Contatti
Email:
info@fondazionesanbenedetto.it
Fondazione San BenedettoFondazione San Benedetto
  • Chi siamo
  • Attività
  • Video
  • Archivio
  • Sostienici
  • Statuto
  • Organi
  • Contatti

Fissiamo il Pensiero

  • Home
  • Fissiamo il Pensiero
  • Quanti stanotte andranno a letto felici?

Quanti stanotte andranno a letto felici?

  • Data 20 Giugno 2021

Dato che vivo in un quartiere centrale di Madrid, ho potuto assistere, da casa mia, ai festeggiamenti per l’uscita dallo stato di emergenza, il fragore dell’ondata di folla che si è riversata per le strade e la sua insaziabile fame di felicità. Tanto desiderio di bruciare la notte, di possedere la vita. Spaventava un po’ vedere come abbiamo di nuovo dimenticato il virus, ma l’argomento di questo articolo non è questa dimenticanza irresponsabile. Perché, d’altra parte, l’esplosione di gioia mi sembrava molto comprensibile.

Mi chiedo, però, quanti sono andati a letto felici quella mattina all’alba, da soli o in compagnia. Quanti sono rimasti delusi, ostaggi com’erano delle loro aspettative. Quanti sono ricaduti nella insoddisfazione umana che ben conosciamo e in quella fastidiosa incapacità che sembriamo avere di vivere il certo, il tangibile, la semplice realtà. «Cerchiamo la felicità ma senza sapere dove, come gli ubriachi cercano la loro casa, sapendo che ne hanno una», diceva il grande Voltaire, ed è vero: procediamo a tentoni. La pandemia avrebbe dovuto insegnarci qualcosa sulla verità vibrante e unica del presente, di questo preciso istante in cui viviamo, ma temo che non impareremo nulla. L’ho già visto molte volte, per esempio in amici a cui viene diagnosticato un cancro e che, nella travolgente chiaroveggenza dello spavento, ci assicurano che la malattia ha aperto loro gli occhi e che, se la supereranno, non perderanno mai più il loro tempo a preoccuparsi di sciocchezze né smetteranno di apprezzare i veri valori della vita. Amici che poi guariscono (menomale) e qualche anno dopo ricadono nello stesso oltraggio mentale, nella stessa confusione su cosa sono e cosa vogliono.

E a me succede lo stesso. A volte mi dispero nel constatare quanto poco impariamo, quanto ci costa introdurre un briciolo di conoscenza nella nostra testa e quanto facilmente possiamo perderla. Vedete, la teoria la conosco. Ancora peggio: sono anni che scrivo su questo argomento e dispenso dotti consigli sulla necessità di imparare a vivere nel presente (perché non c’è altro, perché la vita è questo), ma sono raccomandazioni che in realtà non so seguire. E c’è una differenza abissale tra ciò che si pensa e la possibilità di far penetrare quel pensiero nel proprio corpo. È difficile vivere secondo ciò che si crede. Così adesso sono qui, come quasi tutti, a rimandare inconsapevolmente la felicità a un tempo che è sempre lontano, un po’ più lontano. Sarò felice quando accadrà quell’evento pubblico a cui non vorrei partecipare e che mi mette tanto a disagio, mi dico, per esempio, senza pensarci del tutto, solo con un angolo del cervello. Ma poi l’evento arriva e tu sopravvivi e passa e, oplà, sono apparsi all’orizzonte altri impegni personali o lavorativi che ti causano ansia e incertezza e che tornano a collocare la tua meta della felicità in un futuro che non raggiungerai mai, perché nella vita ci sarà sempre una quota di ansia e incertezza, e bisogna saperla navigare tenendone conto. Certo, è anche bene imparare a dire di no agli impegni che non ti piacciono, ma questa è un’altra storia.

Sarò felice quando avrò un compagno, sarò felice quando potrò avere più indipendenza dal mio compagno; sarò felice quando avrò dei figli, sarò felice quando i miei figli cresceranno e riavrò la mia vita; sarò felice quando avrò un lavoro, sarò felice quando avrò meno lavoro. Sia come sia, riusciamo sempre a rovinare la nostra realtà. A rimpicciolirla, sporcarla, riempirla di cigolii stridenti. Di buchi. La felicità è una lepre meccanica che ci induce a correrle dietro con la lingua di fuori, e la cosa più stupida è che siamo noi stessi a darle corda.

«Viviamo questa vita come se ne avessimo un’altra in valigia», diceva Hemingway, un uomo che tra l’altro detesto. Ma aveva assolutamente ragione: sprechiamo i nostri giorni in modo stupido, rimandando la piena coscienza di vivere a un altro momento, come se il presente fosse solo una stazione di passaggio, una tappa noiosa nel nostro agitato viaggio verso non so dove. Si direbbe che stiamo perennemente sul nastro trasportatore di un aeroporto, passeggeri in eterno movimento verso il nulla. Sarò felice quando raggiungerò la mia destinazione. Beh, la cattiva notizia è che non si arriva mai. Esiste solo l’oggi, il qui e ora.

Rosa Montero 

El Pais – 23 maggio 2021 

leggi l’articolo originale https://elpais.com/eps/2021-05-23/hoy-aqui-ahora.html?event_log=oklogin&prod=REGCRART&o=cerrado&int=pw_reg_el-pais

  • Condividi
piergiorgio

Articolo precedente

Per non accontentarsi di tornare alla normalità
20 Giugno 2021

Prossimo articolo

Il pozzo infernale
27 Giugno 2021

Ti potrebbe interessare anche

Proposte di lettura per l’estate
5 Luglio, 2025

In queste settimane diverse persone ci hanno chiesto suggerimenti di letture per l’estate. Negli anni scorsi a questi consigli abbiamo sempre dedicato l’ultima newsletter prima della pausa estiva a fine luglio. Quest’anno ve li anticipiamo di qualche settimana con la newsletter di oggi. Si tratta solo di alcune proposte, perché come abbiamo scritto più volte, al di là dei titoli consigliati, il primo invito è sempre a leggere. Prendere in mano un libro, scegliere di leggere un testo, è sempre un atto di libertà che poco o tanto porta a mettersi in gioco e a non consegnarsi semplicemente al flusso delle cose e delle informazioni. Lo spunto che ci ha spinto ad anticipare i nostri consigli di lettura ci è stato dato dalla pubblicazione pochi giorni fa sul settimanale La Voce del popolo di un articolo di Piergiorgio Chiarini su Vasilij Grossman, autore di un’opera memorabile come «Vita e destino» ma anche di «Tutto scorre» e «Il bene sia con voi!». Tutti libri (editi da Adelphi) che segnaliamo, ancora di più in questo momento in cui la guerra in Ucraina non accenna a fermarsi. Grossman è un «figlio di quella terra, ha vissuto un altro conflitto, la seconda guerra mondiale, e la stagione dei totalitarismi, ma – si sottolinea nell’articolo – non ha lasciato che fosse il male a dire l’ultima parola. Le sue pagine sarebbero da rileggere oggi in un’ora in cui lo spettro della guerra torna ad allungarsi sull’Europa».
Oltre alle opere di Grossman, vogliamo proporvi altre tre letture.

Tra guerre e fake news non smettiamo di farci domande
28 Giugno, 2025

Veniamo da una settimana che otto giorni fa si era aperta con i fuochi di una nuova guerra, quella fra fra Stati Uniti e Iran, che fortunatamente, almeno per ora, …

I laureati, la fotografia del paese e la sfida della formazione
21 Giugno, 2025

Pochi giorni fa è stato presentato il Rapporto annuale Almalaurea che analizza il profilo e la condizione occupazionale dei laureati in Italia. Si tratta dell’analisi più autorevole e documentata sul …

Cerca

Categorie

  • Fissiamo il Pensiero
  • I nostri incontri
    • I nostri incontri – 2015
    • I nostri incontri – 2016
    • I nostri incontri – 2017
    • I nostri incontri – 2018
    • I nostri incontri – 2019
    • I nostri incontri – 2021
    • I nostri incontri – 2022
    • I nostri incontri – 2023
    • I nostri incontri – 2024
    • I nostri incontri – 2025
  • Mese Letterario
    • 2010 – I Edizione
    • 2011 – II Edizione
    • 2012 – III Edizione
    • 2013 – IV Edizione
    • 2014 – V Edizione
    • 2015 – VI Edizione
    • 2016 – VII Edizione
    • 2017 – VIII Edizione
    • 2018 – IX Edizione
    • 2019 – X Edizione
    • 2021 – XI Edizione
    • 2023 – XIII Edizione
    • 2024 – XIV Edizione
    • 2025 – XV Edizione
  • Scuola San Benedetto – edizioni passate
  • Tutti gli articoli

Education WordPress Theme by ThimPress. Powered by WordPress.

VUOI SOSTENERCI?

Siamo una fondazione che ha scelto di finanziarsi con il libero contributo di chi ne apprezza l’attività

Voglio fare una donazione
Borgo Wührer, 119 - 25123 Brescia
info@fondazionesanbenedetto.it

Resta sempre aggiornato

Iscriviti subito alla nostra newsletter per non perderti le attività e gli eventi organizzati dalla Fondazione San Benedetto.

Iscriviti

Sito Web sviluppato da Nida's - Nati con la crisi.

Copyright © Fondazione San Benedetto Educazione e Sviluppo

Mappa del sito | Privacy Policy | Cookie Policy

Sito Web sviluppato da Nida's - Nati con la crisi.

Privacy Policy | Cookie Policy