Julen, aiuta i tuoi genitori ad accettare un destino buio
A nulla sono valsi gli sforzi di recuperare vivo il piccolo Julen, caduto in un pozzo artesiano dell’Andalusia due settimane fa (Da ilsussidiario.net, di Laura Cioni)
Ci sono fatti davanti ai quali si vorrebbe solo fare silenzio e recitare la preghiera all’Angelo Custode. Tale la morte del piccolo Julen. Ma, se c’è qualcosa piena di rispetto, da pronunciare quasi a bassa voce, è accennare all’indicibile dolore di chi sopravvive ai propri figli. Non è forse un caso che la lingua italiana – non so le altre – possiede le parole che indicano lo stato di chi dalla morte è privato del coniuge o dei genitori, ma non ha quella che designa la condizione di chi perde un figlio. Un vuoto che sembra alludere alla voragine che si scava dentro l’anima del papà e della mamma e che, lo dicono tutti coloro che hanno visto morire un proprio figlio, non si rimargina più.