Cirillo e Metodio, la vera Europa è l’arte di vivere insieme
Il sogno di Paolo cambiò le sorti di un continente, le cui basi risiedevano nella libertà di coscienza greca. La lezione di Cirillo e Metodio (Da ilsussidiario.net di Giovanna Parravicini)
Mentre nei giorni scorsi papa Francesco era in visita in Bulgaria e in Macedonia del Nord, mi trovavo, insieme a un gruppo di amici, a Salonicco – l’antica Tessalonica –, centro della Macedonia greca in cui giunse Paolo dopo aver avuto in sogno la visione di un macedone che invocava la predicazione del Vangelo, e dove nacquero i santi fratelli Cirillo e Metodio, missionari apostoli degli slavi. Il papa ha citato sia l’uno che gli altri, sottolineando che la visione di Paolo è un “simbolo dell’entrata del cristianesimo in Occidente”: mutò radicalmente i progetti dell’apostolo (“Lui andava verso l’Asia. È stata un mistero quella chiamata”), e segnò l’inizio dell’universalità del cristianesimo, oltre che della civiltà europea. Quanto a Cirillo e Metodio, ha richiamato al fatto che, “mentre si presagivano i segni premonitori delle dolorose divisioni che sarebbero avvenute nei secoli successivi, essi scelsero la prospettiva della comunione. Missione e comunione: due parole sempre declinate nella vita dei due santi e che possono illuminare il nostro cammino per crescere in fraternità”.