“L’altro 900” di Giovanni Testori
Segnaliamo la puntata trasmessa lunedì 12 novembre da Rai5 per la serie “L’altro ‘900” dedicata a Giovanni Testori.
Può essere vista al seguente link: https://www.raiplay.it/
Ha detto Giovanni Testori: “La vita è una cosa terribilmente seria, che non può essere buttata, ma che va percorsa come un grande dono e un grande sacrificio, va attraversata tutta, tutta messa sulle proprie spalle, mai evitata, perché diventi luogo di speranza e non di disperazione”. A venticinque anni dalla morte, avvenuta a Milano nel marzo del ’93, Testori è ancora presente tra gli affetti che con lui hanno condiviso arte, palcoscenico, pagine e momenti di vita familiare. Sono molti a ricordarlo in “L’altro ‘900”, il programma di Rai Cultura firmato da Isabella Donfrancesco con Alessandra Urbani per la regia di Laura Vitali.
Riassumere le forme d’arte o voler fare ordine in una imponente produzione di questo poliedrico grande lombardo, che ha tra i suoi antenati letterari Manzoni, Gadda e Carlo Porta, è impossibile, come specifica l’allievo di Testori, lo scrittore Luca Doninelli, autore delle “Conversazioni con Testori” e di “Una gratitudine senza debiti. Giovanni Testori, un maestro”.
Una puntata segnata dai suoi luoghi: in primo luogo la casa di famiglia di Novate Milanese, affacciata sull’antica fabbrica paterna, oggi spazio aperto alle arti e alla memoria dello scrittore; poi il Sacro Monte di Varallo, con le opere di Tanzio da Varallo e di Gaudenzio Ferrari, l’artista celebrato nel Gran Teatro Montano testoriano. Accanto a questi, la Sala Giovanni Testori presso il Salone Pier Lombardo, ora Teatro Franco Parenti, scelta dalla regista Andrée Ruth Shammah per ricordare l’amico e maestro. Infine la Fondazione Mondadori, che ospita per la Regione Lombardia gran parte delle carte e dei manoscritti di Testori, e il Parco Testori, che a due passi dal ponte della Ghisolfa ricorda lo scrittore che di quella periferia ha saputo leggere il dolore e la poesia.
È infatti dalle pagine de “Il ponte della Ghisolfa”, rilette in puntata da Alessio Vassallo, che Luchino Visconti volle trarre il soggetto per “Rocco e i suoi fratelli” dove la grande commedia umana dei Segreti di Milano trova la sua migliore sintesi.
Testori è stato innanzitutto studioso d’arte sulla nobile scia di Roberto Longhi: è tra le firme di “Paragone” fin dalla prima stagione del periodico fiorentino. Pittore lui stesso e gallerista, ha esplorato ogni genere letterario e ha saldato tutte le linee del suo fare arte nella produzione per il teatro. Fondatore del Salone Pier Lombardo a Milano, con Franco Parenti e Andrée Ruth Shammah, che rievoca quel periodo di grandi fermenti intellettuali a metà degli anni Settanta, il nome di Testori è anche legato al ricordo della sublime e scandalosa messa in scena di “In exitu”, apice della sua lunga collaborazione con l’attore Franco Branciaroli. “Per Testori l’arte era davvero un fatto imprescindibile e necessario”, dice Doninelli. “Lui era uno che con l’arte si “sporcava le mani”. Di questa vocazione all’arte come vita raccontano i nipoti – Giuseppe Frangi, che da tempo anima Casa Testori a Novate, e il pittore Giovanni Frangi – gli storici e critici dell’arte Giovanni Agosti e Davide Dall’Ombra, che presiede l’associazione nata in nome di Testori.