Siamo una bozza editoriale mai definitiva
Quanto Facebook sarà capace di modificare, alla lunga, la nostra memoria, il valore che ha, la rappresentazione che produciamo quotidianamente (di noi stessi per gli altri) attraverso la scrittura? (Da Il Foglio di Marco Archetti)
Rileggo il Fedro di Platone mentre aspetto che asciughino i pavimenti. Trovo il Mito di Theuth e questo passaggio che dice: “La scoperta della scrittura avrà per effetto di produrre la dimenticanza nelle anime di coloro che la impareranno, perché, fidandosi della scrittura, si abitueranno a ricordare dal di fuori, mediante segni estranei, e non dal di dentro di se medesimi”. Eccitato dalla bellezza del paragrafo, in vertiginosa consapevolezza di quanto contenga, di noi e dei secoli a venire, inebriato dal vaticinio e dal valore sacrale del ragionamento, mi sono chiesto – pardon se la domanda non è all’altezza dell’assunto, saranno stati i detergenti del discount – quanto Facebook, che ci ricorda periodicamente quel che abbiamo deciso di ricordare un anno prima, sarà capace di modificare, alla lunga, la nostra memoria, il valore che ha, la rappresentazione che produciamo quotidianamente (di noi stessi per gli altri) attraverso la scrittura, e che però domani sarà l’unica che avremo (di noi stessi per noi).